Senza via di scampo..
Mi trovavo sul balcone della stanza d’albergo prenotata da mio marito e mio cognato. Ci trovavamo fuori città per un fine settimana di relax , ci eravamo sistemati in due camere matrimoniali al terzo piano di questa bellissima struttura. Mi ero appena fatta il bagno, godendo delle coccole dell’idromassaggio e con l’accappatoio addosso, ero in balcone a sorseggiare spumante e a guardare mio marito chiacchierare con mia sorella, sul viale che conduce all’ingresso.
Mi eccitava vederlo parlare con tanto di stile e personalità . Forse anche per via dello spumante, ma lo stare li in balcone, diventava eccitante e sentivo tra le mie gambe, il calore della mia figa divampare. Sotto l’accappatoio non indossavo niente e quindi per la mia mano fu facile scivolare tra le gambe per giocherellare un po’ con le umide labbra della mia figa. Sentivo il mio eccitamento che sgocciolava sul balcone, mentre le mie dita scivolavano tra le labbra, entrando e uscendo dalla figa. Mi ero messa a pecora sul balcone, con lo sguardo rivolto verso il basso, mentre mi masturbavo ferocemente. Avevo alzato l’accappatoio, scoprendo il culo. Nella mia mente, ricordavo i momenti in cui mio marito si divertiva ad infilare le dita nel mio culo, prima di penetrarlo.
Le mie dita scivolavano velocemente, quando da dietro, due forti mani si posarono sui miei fianchi. Per un momento pensavo che fosse mio marito, ma una volta riaperto gli occhi, lo trovai sempre di sotto a parlare con mia sorella. Non sapevo che fare pur giungendo subito alla conclusione che 1+1= 2 che quello dietro di me era mio cognato Andrea, ma dal modo in cui mi stava palpando il culo, quelle forti mani mi strizzavano le chiappe e mi avevano spostato la mano dalla mia figa. Una lingua calda incominciò a muoversi tra le labbra, stuzzicando il clitoride. Ero in estasi, come una puttana in balcone, che si stava facendo leccare la figa dal marito della sorella. Lei insieme a mio marito erano sotto e ogni tanto mi guardavano salutandomi. Io ricambiavo con la mano, mentre sentivo la lingua leccarmi la figa, succhiando via tutto il mio eccitamento. Mentre mi leccava, un grosso dito cominciava a premere sul buco del mio culo, proprio come faceva un tempo mio marito, che ora era sotto di me, più cornuto che mai.
Mentre il dito si faceva strada dentro il mio culo, una cappella dura e calda, si strofinava sulla mia figa e tra le mie chiappe, mentre sentivo un respiro eccitato e veloce. Poi la cappella scivolò tra le labbra, penetrandomi la figa fino a sparire. Avevo allargato le gambe, offrendo tutto il mio culo e la mia figa a quel cazzo voglioso, che volevo sentire dentro di me. Sentivo che spingeva, fino a quando non era completamente dentro di me. Era caldo e grosso e sentivo che riusciva e rientrava velocemente, con il suo corpo che sbatteva contro il mio culo. Avevo le tette che ballavano nude mentre sorridevo a mio marito dal balcone. Mentre il suo cazzo mi sfondava, il suo dito continuava ad entrare e uscire dal mio culo. Mi sentivo cosi sporca e puttana…e sinceramente mi eccitava da morire.
Poi dentro di me, l’orgasmo di mio cognato esplose, sentendo il suo cazzo pulsare mentre rilasciava la sua calda e densa sborra dentro di me. Le sue mani mi stringevano forte le chiappe mentre si svuotava tra le mie gambe, muovendo il suo cazzo lentamente. Era una sensazione divina. Rimase dentro di me fino a quando non ritrasse fuori moscio. Mio marito mi sorrideva e io gli mandai un bacio con la mano, mentre sentivo la sborra, sgocciolare sul pavimento del balcone.