La mattina ci risvegliammo quasi contemporaneamente. Lei era fisicamente esausta, praticamente un cencio. Vi ricordo che aveva un corpicino esile, ed era stata sfondata a ripetizione ed aveva dovuto ingoiare sperma e piscio in quantità. Appena svegli, lei si strinse a me, come un cucciolo alla mamma, sfiorandomi le labbra con diversi baci. La mia testa era in subbuglio. Per qualche strano perverso motivo, la sua completa e totale sottomissione sessuale, mi portavano ad amarla. Non era attraente, era quasi bruttina, aveva un corpo magro e poco seno, in compenso un culo da applausi, ma non era quel corpo che ti fa impazzire di desiderio. Eppure, nonostante questo, i suoi baci mi fecero un effetto strano, mi scaldarono il cuore, mi fecero piacere. La strinsi a me con foga, già pronto di prima mattina, lei sentì il mio vigore, si sfilò le mutandine, e lo accolse dentro di lei. Lo facemmo lentamente, anche perchè lei era ancora tutto un dolore dal giorno prima. Le venni dentro con un grugnito, pochi secondi dopo il suo orgasmo. Ritratti il cazzo ripieno di sperma e lei lo pulì, devota.
Scesa dal letto, andò in bagno a farsi una doccia vaginale ed anche una anale. Se ne fece anche una normale, già che c’era, e tornò a letto, completamente nuda, pulita e profumata. Io ero ancora sudato e puzzavo, ma lei era innamorata e vogliosa, così, mi si buttò sopra, mi baciò con passione, poi scese a prendere possesso del mio cazzo, e lo lavorò di bocca a lungo. Io mi godetti la sua fatica, spingendo il mio palo tutto in gola a ripetizione. Lei lo leccò e succhiò avidamente per diversi minuti, poi scese a dedicarsi alla sacca ed al buco del culo. Mentre mi sedevo su di lei, per farglielo leccare meglio, mi segavo lentamente. Sentire la sua lingua insinuarsi nelle pieghe dell’ano era sempre molto piacevole. Lei poi lappava tutto con dedizione e profondità. Prima di venire, la tolsi da sotto, la presi in braccio, la feci roteare, e lei si trovò spalle a terra, tutto il corpo verso l’alto, con la mia lingua che le flagellava il perineo senza pietà. Le montò dentro un orgasmo a****le di li a poco. Venne e squirtò come a volte le capitava. Consapevole che era fisicamente debilitata, ma incapace di res****re ulteriormente, le sputai sull’ano, ci puntai il cazzo, e ce lo feci sparire dentro. Lei grugnì in un misto di piacere e dolore, e quando la schizzai dentro a ripetizione, venne di nuovo. Con il mio cazzo ben radicato dentro di lei, mi ci sdraiai sopra, a culla, e la baciai con foga, infilandole mezzo metro di lingua in bocca, quasi a soffocarla. Lui riprese vigore, e di lì a poco ripresi a montare la mia cavallina. Questa volta però non le venni dentro, uscii da lei giusto in tempo per farle ingoiare tutta la mia panna bollente. Lei non perse una sola goccia, ed ingoiò tutto, avidamente.
"Bel risveglio, amore. Sei il mio mito, il mio uomo, il mio tutto. Amo te, amo il tuo cazzo, amo la tua mente perversa. Voglio essere la tua schiava sessuale" mi disse, guardandomi negli occhi con una fame indescrivibile.
"Lo sei già, e lo sarai sempre di più. Ora però riposa, anche il mio cazzo ogni tanto deve farlo" le risposi.
Lei mi guardò adorante, si infilò sotto le lenzuola e tornò a dormire. Io mi alzai, feci una doccia, colazione, e poi cominciai un giro di telefonate. Voleva essere la mia schiava sessuale? L’avrei accontentata.
Due giorni dopo, tornò a casa mia, con una fame che non vi posso nemmeno raccontare. Era vestita che pareva più nuda che vestita, con una minigonna inguinale, senza mutandine, ed un top corto, senza reggiseno, che nulla lasciavano all’immaginazione. Nel culo, mio regalo prima di farla uscire di casa, il plug enorme. Voleva essere la mia schiava, e quindi doveva avere sempre i buchi ben aperti, pronti, prontissimi ad accogliere me e non solo. L’ano era praticamente spalancato, ma la figa non era apertissima. Così, quando venne da me, la feci accomodare in salotto. Già seduti, un’altra donna, ed un uomo. Lei non si stupì, si avvicinò loro e strinse ad entrambi la mano, prima di sedersi sul divano sul posto più vicino al mio. Vedevo che era vogliosa, calda, desiderosa di essere fatta mia, o ceduta ad altri. Voleva essere riempita di carne, non importava da chi. Uomo o donna, non faceva nessuna differenza. Questa volta però sarebbe stato diverso.
"Ti presento Mistress A, e Master B. I loro nomi non ti è dato saperli, quindi accontentati del loro titolo. Li chiamerai Mistress e/o Master, quando ci avrai a che fare. Per il momento, silenzio, ed ascolta bene." Lei annuì.
"Sono qui perchè, in quanto mia schiava, desidero che tu abbia prima di tutto dei buchi ben aperti, ed in questo momento, solo il tuo ano lo è. La tua figa è ancora troppo stretta, va allargata. Ma per allargarla non userò dildo o gadget. Per aprirti come si deve, prima Mistress A, ed in seconda battuta Master B, ti offriranno i loro servigi. Loro sono specializzati in fist fucking, non so se lo conosci." Di nuovo, lei annuì.
"Bene. Obbedisci a loro come se stessi facendo io quello che a breve faranno loro. Respira, tranquilla, e vedrai che andrà tutto bene." Di quest’ultima frase me ne pentii subito dopo averla detta, era un pò troppo sdolcinata.
….continua…