Una delle domande tipiche che mi fate su questo sito e’ " perche’ sei qui". Di solito rispondo "per rilassarmi chattando un po" o qualcosa di simile. In realta’ e’ come una specie di necessita’ o addirittura "male necessario" per evitare di fare altro. Se mi permettete un paragone con il mondo delle dipendenze da droghe, e’ come prendere il metadone. Non e’ una cura ma e’ un modo per evitare di farsi altro.
Sono stata in analisi per anni per cercare aiuto per quello che a tutti gli effetti e’ una dipendenza vera e propria nei confronti del sesso. E per evitare i soliti commenti ironici o cattivi con epiteti come "sei una ninfomane" dico subito che e’ una dipendenza principalmente mentale che ti porta a fare sempre di piu’ e a osare sempre di piu’ con tutti i rischi che ne conseguono.
Oggi non sono piu’ quello che ero una volta. Riesco a controllarmi e a controllare chi mi circonda. Probabilmente anche per l’eta’ che ho.
Ma in passato non e’ stato cosi.
Tanti anni di analisi hanno aiutato a capire le cause di certi atteggiamenti. Che risalgono alla giovinezza e a degli attteggiamenti reconditi nella propria personalita. Quartieri "difficili". Famiglia "difficile". amicizie "difficili". A 18 anni apoena compiuti mia sorella smette di studiare e se ne va di casa. Non sapendo cosa fare inizia con locali di lap dance e fa soldi. Arrotonda le serate con altro. Io la vedo come una che ha capito tutto e che ce l’ha fatta: soldi, indipendenza, etc. Comincio a seguire certi discorsi e certi ambienti che diventano "normali" per me.
Lei, appena compio 18 anni, mi dice di seguirla nell’ambiente visto che conosce persone e locali. Lo faccio. Scopro che mi piace esibirmi e farmi vedere. Tutto evolve e le richieste di "spettacoli" con noi insieme si fanno sempre piu’ frequenti. I soldi aumentano. E iniziano le richieste di altro oltre agli spettacoli nei locali. E si inizia ad andare oltre. Per trasgredire, per esagerare, per i soldi. Ma si va sempre piu’ in la. E li, probabilmente, s**tta qualcosa a livello mentale.
Mia sorella entra nel giro ufficiale delle e****t, allora si chiamavano in maniera diversa. Io lo faccio per un paio di anni, poi mollo. Ho visto e fatto di tutto. Riesco a fermarmi. Erano anni in cui il lavoro ancora si trovava con facilita. Commessa, barista, etc. Lavori semplici ma "puliti".
Sono comunque diplomata in ragioneria. E parlo bene l’inglese che mi era sempre piaciuto a scuola. Riesco a farmi assumere in azienda e lavoro come segretaria. Mi piace. Trovo maggiore stabilita’ sul lavoro.
Ma la testa… Mi porta sempre lontano col sesso. Sono impulsi che hai dentro a livello mentale. Intorno ai trent’anni conosco un uomo, fa il camionista per l’azienda di costruzioni per cui lavoro. Usciamo insieme e quando arriviamo al sesso scopriamo di essere entrambi molto trasgressivi. Siamo fatti uno per l’altra.
Mi fa entrare nel giro dello scambio di coppia. Mi piace e mi eccito. Da li ai club prive’ di milano. Ci facciamo conoscere col nome di xxx_coppia e coppia_nolimits (oggi nick non piu’ usati da noi visto che abbiamo smesso di pubblicare annunci sui siti dedicati). I limiti si spostano sempre piu’ in la. Scambi compketi. Uomo, donna. Donna con donna. Poi i singoli. Poi le gang con piu’ singoli. Poi le orge o "feste" come le chiamiamo noi del giro, in case private. Cinque, sei o anche 10 coppie insieme. Poi si va oltre. Le doppie. Gli uomini di colore per trasgredire. Poi i trans per trasgredire ancora di piu. Poi la "competizione" fra donne oer dimostrare di essere piu troia delle altre: vi assicuro che s**tta amche questo quando sei nel giro.
Poi i parcheggi per scambisti pesibirti all’aperto. Poi Cap d’Agde per passare le vacanze nelle spiagge nudiste e andare oltre.
Poi i cinema porno, quando c’erano a Milano, per trasgredire "al limite".
Poi farsi video privati. Poi la voglia di fare fim amatoriali.
Tutto questo con tutti i rischi collaterali che ne conseguono. Controlli sempre piu’ bassi, pericoli di malattie, di farsi scoprire, di esagerare e, soprattutto, di non sapersi piu’ controllare.
Da li la decisione di andare a farsi aiutare da un medico. Da un ter****ta. Anni a capire e capirsi meglio. E’ una dipendenza piu’ mentale che altro. Ma e’ una dipendenza.
Quindi, quando mi chiedete "ma le fai o le hai fatte veramente queste cose?": la risposta e’ "si". Non invento nulla. Questo e’ il motivo per cui ho voluto scrivere quese righe: per farvi capire chi sono veramente, cosa e perche’ ho fatto o faccio certe cose, perche’ ogni tanto vengo qui a chattare con voi.
Saranno in pochi a leggere queste note ma… Almeno le ho scritte. E’ la prima volta che lo faccio.
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Categorie: Taboo Postato da lisa_occhielli 1 ora fa Visualizzazioni: 5
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