Lui si volta, sembra sorpreso.
Si sdraia e mi fa sdraiare al suo fianco. Mi allarga le cosce e comincia a carezzarmi la fica.
si volta sul fianco, con la faccia vicino alla mia
"Senti – fa – ho appena parlato con tuo marito, gli ho chiesto se ti aveva spiegato tutto e lui mi ha detto di sì. Poi gli ho domandato se gli era piaciuto quello che aveva visto e se potevo andare avanti, e mi ha detto ancora di sì. Ora però mi fai pensare che non ti abbia bene spiegato il gioco."
"Ma no, me ne ha parlato"
"E cosa ti ha detto?"
"Che tu volevi fare sesso con me e che mi volevi gestire"
"Tutto lì? bene allora adesso ti spiego io" Ora mi sta decisamente e sapientemente masturbando. La cosa mi piace, sono in uno stato di trance. Ascolto quello che mi dice, ma è come se fossi un’ altra, diversa dalla solita Vanessa.
"Ecco, questo è un bel gioco, un gioco eccitante, per persone intelligenti e raffinate, ma può funzionare solo se ognuno rispetta alla lettera le regole, e i ruoli. E’ come nella roulette: o rosso o nero, qui lo zero non esiste. Tu e tuo marito potete decidere se giocare oppure no, ma non di dettare o modificare le regole durante il gioco…e le regole sono solo quelle che stabilisco io. " Sento il suo fiato caldo sul collo, la sua mano calda sulla fica, l’ eccitazione aumenta, sto per godere.
"E le mie regole non prevedono rifiuti. Come ho detto a tuo marito, sono sicuro che tu sia una grande donna, una donna molto sensuale, una troia, e io uso il termine troia come un complimento, la troia è la quintessenza della femminilità. tu sei una troia e io voglio che tu possa esprimere la tua sensualità al massimo. Voglio che tu sia un oggetto, per me, anzi, uno strumento da cui ricavare sublimi melodie. Uno strumento da accarezzare, ma anche da strapazzare, da cui ricavare suoni celestiali ma anche lamenti, e urla stridule. Voglio tutto da te, tutto senza limiti, senza riserve. Nel sesso non esistono cose che non si possono fare, se si vuole. Magari pensi che certe cose siano sbagliate, o sporche, ma come può una cosa che dà tanto piacere essere sbagliata? Il dolore, la sofferenza sono sbagliati…il mal di denti, l’ emicrania sono sbagliate, non il piacere…il piacere è sempre bello, sano, pulito, in qualunque modo lo si cerchi e ottenga." Lì ho il primo intenso orgasmo; lui continua a masturbarmi e a parlare. Ora gli vorrei toccare il coso, prenderlo in mano, ma non so cosa fare.Mi sta dicendo che le decisioni le prende lui, solo lui, non so se posso prendere l’ iniziativa e allora "scusa, posso chiederti una cosa?"
"Va bene, ma non mi interrompere più, non mi piace"
"Posso toccarlo?"
"Cosa? "
"Il…coso, posso toccartelo?"
"Il coso? Vuoi dire il cazzo?" "Sì…quello"
"Ahhh no, finchè non lo dici bene non te lo faccio toccare." "Posso toccarti il…cazzo?"
"Ne hai tanta voglia?" "Sì…"
"Bene, allora fai pure" Prima lo accarezzo poi lo prendo in mano e lo masturbo lentamente.
"Voglio che tu sappia – continua – che gestirti come ti ha detto tuo marito significa anche che ti posso condividere con altri uomini, a mio piacere, e…ASCOLTAMI BENE alza il tono, afferra la mia faccia, mi fissa negli occhi ASCOLTAMI BENE, ripete, significa anche che potranno esserci occasioni in cui tu non dovrai dire a tuo marito che ti vedi con me: HAI CAPITO BENE? se decidi di giocare, quando ti chiamerò tu non gli dovrai dire niente, capito?"
Sì, ho capito, le cose stanno andando avanti velocemente, anche troppo…non so cosa mi stia succedendo, le sue parole mi sconvolgono ma anche mi eccitano. ho sentito una fitta di piacere quando mi ha detto che mi avrebbe fatto fare sesso con altri e ora sono di nuovo sul punto di godere. stringo il suo cazzo, che ora è un pezzo di legno nella mia mano…però…mentire a mio marito…"Ma…"azzardo "Ahhh, ma allora non mi sono spiegato: il ma non esiste, il gioco è prendere o lasciare senza se e senza ma. Cosa hai deciso?"
Non so più chi sono, non so dove sono: con il barlume di coscienza che mi è rimasto penso che nessuno mi obbliga a "giocare" e che posso ritirarmi quando voglio e allora:
"Siiii, va bene." Ecco, ora mi sono consegnata nelle sue mani. Come la prenderà mio marito?
"E allora, dai,leccami il culo come una brava cagnetta" ora non posso più tirarmi indietro, lo sapevo e ho accettato. Lui ha come un ripensamento.
"Non mi dirai che non l’ hai mai fatto, neppure a tuo marito."
"No, non l’ abbiamo mai fatto…anzi non l’ abbiamo mai neppure pensato."
"Allora io sono il primo?"
"Sì"
"Beh, ma allora tuo marito lo deve sapere; vai di là e spiegagli tutto e poi digli: "ora puoi venire a vedere come gli lecco il culo"… e digli anche di portare la macchina fotografica."
Appena mi vede Paolo si alza e mi abbraccia.
"Tutto bene?" chiede
"Sì, per ora non è successo niente, abbiamo solo parlato, mi ha spiegato le sue intenzioni nei miei confronti." Non so perchè, ma non gli dico che mi ha masturbato. "E cioè?"
"Ecco…Piero vuole che gli…baci ("lecchi"…proprio non ce la faccio a dirlo) il buchino."
"Vuoi dire…."
"Sì…dietro…"
"E…tu?"
Sospiro….
"Io lo faccio, se non hai niente in contrario."
"Ti avevo lasciato piena facoltà di decidere, e te lo confermo. Solo…."
Non gli lascio finire la frase…
"Dopo…ora Piero dice che puoi venire di là a guardare, e porta la macchina fotografica"
"Va bene ma…- insiste fissandomi negli occhi – tu sei sicura di volerlo fare? "
"Dai, vieni, sbrigati che Piero mi sta aspettando." Entriamo, Piero è già inginocchiato sul letto con il culo in alto, pronto a ricevere i miei baci.
Non posso più indugiare…allargo i glutei per poter arrivare con la lingua al buchino. Piero mi ferma, si volta verso Paolo e gli chiede di spogliarsi completamente e, quando anche lui è nudo…
"Ora puoi leccarmi il culo, cagnetta."
Lo faccio…
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