Erano i mitici anni ’90, per l’esattezza tra il ’95 e il ’96. All’ epoca lavoravo come dipendente in una azienda che si trovava a San L.inC. nelle Marche.
Allora ero single, avevo 33 anni, ero uscita da 2 anni da una tormentata storia d’amore, e dopo la sofferenza, avevo deciso di ritornare alla mia vecchia passione, il travestimento. Era già un anno che mi travestivo, avevo annunci e facevo incontri. All’epoca gli annunci si mettevano sui giornaletti, tipo NOI TRANSEX oppure TRAVESTIT. Avevo preso una casella postale lì a San. L. in C. e aspettavo con ansia le lettere. Certo oggi è tutta un’altra cosa. Ero una bella fica, tutta depilata (andavo a farmi la ceretta, da un estetista di Fabriano), avevo un bel guardaroba a casa, vivendo sola me lo potevo permettere.
Ero sempre super eccitata e avevo sempre voglia di cazzo; la sera quando potevo andavo sulla superstrada per rimorchiare camionisti, e mi facevo certe scopate sulle loro cabine.
Comunque torniamo all’oggetto di questa storia, veramente incredibile, che descive quanto sono zoccola e all’epoca veramente spregiudicata.
All’epoca lavoravo all’ Aqua…., azienda medio piccola, io lavoravo in un ufficio che si occupava di cantieristica, a volte andavo in ufficio indossonado sotto perizomi o autoreggenti, e la cosa mi eccitava, tanto. Nella primavera del ’95, arrivò un nuovo capo ufficio, veniva da Napoli, aveva 45 anni, era un uomo simpatico come solo i partenopei, lo sono, molto passionale in tutto quello che faceva, era anche un bell’uomo, alto 185 x 90 kg, insomma un bel fisico possente, ogni volta che lo vedevo mi provocava una eccitazione, sembrava che emanasse feromoni sessuali molto forti.
Comunque sul lavoro era molto scrupoloso e serio. Devo dire che instaurai subito un buon rapporto personale, spesso mangiavamo assieme alla mensa, e si finiva sempre di parlare con quello che offriva la zona dopo il lavoro, visto che lui durante la settimana si doveva fermare lì in albergo. Io non sapevo dargli tante indicazioni, anche perchè la sera tornavo sempre a casa, ma comunque gli dicevo che grandi cose non c’erano da fare.
Scoprii che non era sposato, e che aveva molti interessi, ma non riuscivo mai ad andare a finire di parlare di cose un pò più intime. Mi eccitava, ma era pazzesco era il mio capo e poi chissà che gusti sessuali potesse avere.
Un pomeriggio, sarà stato luglio, faceva caldo era quel periodo dell’anno che amo quando la sera uscivo poco vestita per andare in giro a prendere cazzi.
Quella mattina ero venuta in ufficio, indossando sotto un perizoma, e mi ero portata l’ultimo numero di NOI TRANSEX, dove era stato pubblicato un mio annuncio e una mia storia: in ufficio c’ero solo io e la segretaria, gli altri colleghi erano, chi fuori per cantieri e chi in ferie. Stavo al mio tavolo ero super eccitata e stavo sfogliando il giornalino, e non mi ero accorta che lui stava dietro di me, quando piegandosi sottovoce mi disse -lo sai che leggere sul posto di lavoro non si può, comunque vedo che sei interessato a queste creature, le trovo molto eccitanti-. Mi girai tutta imbarazzata e rossa e gli risposi, – scusami, lo metto via subito-, lui mettendomi una mano sulla spalla, mi disse, – noo guarda pure, io le trovo più eccitanti delle donne, ma rimanga tra noi, mi raccomando, ti dispiace dopo se con discrezione me lo porti?-, io passai dall’imbarazzo all’eccitazione, e gli risposi che l’avrei fatto di sicuro. Dopo una ventina di minuti, glielo portai nel suo ufficio in mezzo a delle carte di lavoro. e glielo lasciai.
Quando arrivo l’orario di uscita, passai da lui, per riprendermi il giornalino, ma lui mi chiese di fermarmi perchè voleva parlare con me, io con il cuore che batteva a mille, gli risposi di si, e tornai al mio posto, quando anche la segretaria se ne andò, mi chiamò, andai da lui, mi disse di chiudere la porta, e tirando fuori il giornalino, mi disse, – ho visto che c’è una trav che ha la casella postale qui a San Lorenzo, e ho visto la sua foto, è terribilmente eccitante, ha un culo fantastico e una faccia da troia, chissà chi potrebbe essere, voglio conoscerla deve essere una gran troietta- io lo guardavo imbarazzata e eccitata. Ero combattuta se confessargli che quella troietta ero io oppure tenere il segreto per me, poi non so che successe dentro la mia testa, senti la mia voce che diceva, – Salvatore, sono io quella lì-, lui mi guardo sgranando gli occhi, – cosa? Sei tu, ma scherzi- – si sono io, mi piace travestirmi e ancor di più mi piace il cazzo, ne vado matta-. Lui rise e gurdandomi, e disse,- mamma mia tu travestita diventi questa, ma è meraviglioso, e adesso come facciamo?-, – che vuoi fare, il capo sei tu, spero che questo non abbia ripercussioni sul mio lavoro-. -Macchè lavoro, che c’entra, io voglio scoparti, e sai dove lo voglio fare, qui in ufficio, tu domani ti porti tutto e ti fermi per fare degli straordinari, e ti scopo-. -va bene, mi porto tutto e poi quando non c’è più nessuno mi trasformerò, ma come facciamo con il guardiano?- -A quello ci penso io lo conosco bene, ci parlo io-.
La mattina dopo mi svegliai prima e mi feci un bel clistere per pulirmi a fondo, poi mi infilai un dildo nel culo e uscii per andare a lavorare.
La giornata passo con io che incrociavo i suoi sguardi, che mi facevano capire che non vedeva l’ora che arivasse la chiusura, io ero super eccitata con il dildo in culo, che mi faceva sculettare un pò. Arrivò l’orario di uscita e i colleghi iniziarono ad andare via, passò un oretta e vidi arrivare il guardiano che andò dal capo e gli disse qualcosa, vidi che si lui si alzò e venne verso di me, e mi disse ok vai a cambiarti siamo rimasti soli. Presi la borsa e andai nel bagno delle donne, mi spogliai, mi unsi il corpo con dell’olio, e poi con la pelle tutta lucida, indossai un vestitino nero aderente e corto, misi un paio di calze a rete maglia larga, e dei sandali con tacco a spillo da 12 cm, veramente sexi, poi iniziai a truccarmi, ci andai giù pesante, sembravo una zoccola, infine indossai la parruca, nera riccia media lunghezza. Ero pronta, misi in una borsa, profilattici, gel lubrificante e necessario per ritoccarmi il trucco.
Ero super eccitata, camminare per i corridoi di quell’azienda vestita da femmina, era la prima volta non mi sembrava vero, andai verso l’ufficio sculettando, quando arrivai lui era alla scrivania che sistemava delle carte, alzo gli occhi e mi disse, -sera bella signora, lo sa che è uno schianto, se posso permettermi una vera zoccolona-, -grazie, del complimento, ero qui per il colloquio, so che sta cercando una troia per passare qualche serata di sesso.-; lui si alzo e venne verso di me e inizio a palparmi i seni e il culo, con quella passione che solo i maschi mediterranei sanno fare, in men che non si dica mi aveva scoperto il culo e mi aveva messa a 90 gradi sulla scrivania, e con la sua lingua mi stava letteralemnte scopando, era meraviglioso, aveva una lingua come un uccello, la usava in maniera sublime, con tanta saliva, poi mi girò e mi fece inginocchiare, si slaccio i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo, facendomi strabuzzare gli occhi, aveva un tarello duro di 21 cm, tutto venoso con una cappella scura, sembrava quello di un nero, lo presi subito in bocca, aveva un buon sapore di maschio, iniziai a spompinalro con tutta la voracità di una zoccola leccando avidamente l’asta turgida fino alle palle che sentivo gonfie. Andai avanti penso per un bel pò e lui apprezzava con parole colorite, che mi eccitavano ancora di più. Ad un certo punto mi tirò su e mi disse, – ora voglio scoparti vacca- non feci intempo a prendere il gel, lui mi girò, fece colare un bel pò di saliva, punto il suo cazzo nel mio ano già allargato dal dildo e lo infilò dentro, lentamente, fino ad arrivare alle palle, e inizio a fottermi con decisione, mi sbatteva con forza facendomi urlare come una cagna, mentre mi fotteva mi dava della troia, ghermendomi per i fianchi e alternando stantuffate forti a quelle lente, poi mi sfilò il cazzo dal culo, si sdraio sul tappeto e mi fece mettere sopra di lui per prenderlo a smorza candela, entrò subito e inizio a scoparmi con forza mentre mi stringeva i seni, avevo il culo pieno del suo cazzo e gemevo come un ossessa, mi sbatteva con forza, e mi faceva sentire il suo cazzo che spingeva sulla prostata dandomi una sensazione di godimento incredibile. Sentivo che stava per godere, mi fece togliere e si alzo mettendomi il suo cazzo in bocca, ed esplodendo in una sborrata super che mi inondò tutta la bocca e uscendo e colandomi sulla sui seni.
Ero diventata la sua troia, ma scoprii che non sarei stata soltanto la sua troia, ma questa è un’altra storia.
La storia con il mio capo ufficio
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