Le donne mi sono sempre piaciute, ne avute moltissime, storie normali e storie a pagamento, ed anche ora, nonostante non sia più giovanissimo, ogni tanto mi concedo un’avventura.
Debbo pero’ confessare che la voglia di provare il proibito è sempre stata latente, il sogno di fare l’amore con un’uomo era molto ricorrente.
Quello che fondamentalmente mi frenava era la paura di rendere pubblica la mia sopita omosessualità.
Arei di nuovo mostrato la mia virilità dopo un rapporto omosessuale, o avrei cominciato ad avere movenze femminee?
Si, perchè volevo un rapporto omosessuale, ma da passivo.
Volevo anche io provare quello che a tante donne avevo fatto provare.
Essere accarezzato nelle parti intime, essere frugato con le dita nelle più nascoste intimità.
Godere nel dare piacere, trarre piacere dal dolore che inevitabilmente una penetrazione mi avrebbe procurato.
Per questo motivo avevo cominciato una lenta preparazione masturbandomi l’ano con i più svariati oggetti dei quali andavo aumentandone il diametro.
A volte mi sistemavo uno specchio, o mi riprendevo con la telecamera, contento nel vedere che il sistema stava dando i suoi risultati, e l’ano era evidentemente più ricettivo.
Durante queste pratiche l’erezione del pene era alla sua massima potenza, e la sega che abitudinariamente ne seguiva, terminava con un getto di sperma violento, abbondantissimo ed interminabile.
Sborrate cosi non mi erano mai capitate con donne.
Volendo arrivare preparato alla mia prima volta,dovevo anche pensare ad apprendere specifiche posizioni e normali preamboli che immaginavo diversi da quelli che si fanno con una donna.
Voglio dire, se nel rapporto volevo fare la donna, dovevo agire come una donna.
Cominciai a visionare decine di film porno di rapporti omosessuali,facendo incetta di buoni consigli.
La fase allargamento ano andava avanti ed ormai cetrioli e banane di grosso diametro, preventivamente come l’ano ben lubrificati, entravano senza problemi e mi stantuffavo per decine di minuti.
Quando terminavo avevo il buco dell’ano che sembrava una fica!
Ormai ero prnto ed era giunto il momento di trovare un uomo.
Ma come adescarlo?
CHe reazione avrebbe avuto ad una mia eventuale avance?
L’occasione la trovai una sera di primavera mentre per lavoro mi trovavo a Napoli.
Avevo fatto una bella cena di pesce e avevo bevuto qualche bicchiere di troppo, non ero ubriaco ma allegro.
Tornando in auto dal ristorante all’hotel trovai un autostoppista, mi fermai e lo feci salire.
Chiacchierando mi accorsi che non era troppo a posto mentalmente e mi chiesi se potevo tentare con lui.
Il vino aveva allentato e di molto i freni inibitori e cosi, portai il discorso sul sesso.
Gli chiesi se aveva la fidanzata mi disse di no, gli chiesi come facesse alla sua età a soddisfare le proprie voglie, rispose che si masturbava ed ogni tanto si concedeva una prostituta, abbondantissime li, lungo la Domiziana.
presi più coraggio e gli chiesi se aveva mai avuto rapporti con un uomo.
La sua risposta mi conforto’, non aveva ancora fatto sesso con un "ricchione" ma se gli fosse capitato e se avesse potuto ricavarne dei soldi ci sarebba andato.
Era giuntal’ora!!
Quanto vorresti gli chiesi.
Senza battereciglio rispose, fate voi!
presi una sterrata laterale che portava in un campo vastissimo e pieno di auto parcheggaite una distante dall’altra dove immaginavo ci fossero prostitute con i loro clienti.
parcheggiai il più distanta possibile dalle altre auto fermai il motore e mettendogli una mano sul ginocchio gli dissi, ti do 50.000 lire.
Li presee cosi mi sentii autorizzato ad andare avanti;
Cominciai ad accarezzargli l’uccello da sopra i jeans e gia’ lo immaginavo grande, seppure ancora molle.
Si sbotono’ e si abbasso i pantaloni fin sotto le ginocchia.
Poi fu la volta delle mutande, aveva un’uccello bellissimo, proprio quello che avevo sempre sognato.
Mi chinai col viso su quel ben di Dio e mi conforto’ l’odore di bagnoschiuma che emanava.
Con de dita gli abbassai la pelle mettendo allo scoperto la cappela che immediatamente spari’ tra le mie labbra;
lo sentivo crescere dentro la mia bocca.
le mie labbra scorrevano su e giuù quell’asta caldamentre la mia lingua lavorarava la cappella.
Anche io avevo un’erezione, l’uccello premeva contro i jeans, sopendendo il pompino mi spogliai, togliendo completamente pantaloni e slip, ne frtattempo lui aveva fotto lo stesso.
Abbassamo i sedili presi Nivea Body Cream dal cruscotto e ripresi a spompinarlo.
Mentre il pompino andava avanti lui comincio’ a lubrificarmi l’ano infilandomi un dito e sditalinandomi.
Presto le dita furono due, ero quasi pronto;
Mi girai a pancia sotto e iu un secondo mi fu sopra, sentivo il caldo uccello tra le natiche, si stava muovendo su e giù ed io inalzavo il bacino invitandolo ad entrare.
Mi passo’ una mqno sutto la pancia e mi sollevo’, pensando cha avrebbe avuto bisogno di un aiuto, cercai l’uccello e indirizzai la cappella verso il buco dell’ano.
Ora sentivo la calda cappella pulsante proprio sul buco.
Comincio’ a penetrarmi, ero arrapatissimo.
Sentii che la cappella era entrata, lui la ritrasse un pochino per poi affondare di nuovo un pochino di più, poi ritrasse di nuovo e rispinse ancora, fece cosi fino a che non entro’ tutto, sentivo il peli del pube sulle mie natiche depilatye.
Comincio’ a pompare, dapprima con movimenti lentissimi, ritraendosi quasi completamente per poi trafiggermi piacevolmente molto lentamente.
Ad ogni corsa, il buco del culo diventava sempre più accondiscendente ed i muscoli perianali erano completamente rilassati.
Ora pompava con più foga riempiendomi di piacere, io venni quasi subito sporcando di abbondante sborra il sedile dell’auto.
Il culo era ormai una fica, il ragazzo usciva completamente l’uccello e lo rimetteva dentro con un colpo solo.
Mi piaceva questa pratica.
Dopo qualche minuto smise il suo giochetto e ricomincio’ a pompare senza pietà, il ritmo delle pompate aumentava sempre più e capii, anche dal suo ansimare, che era quasi sul punto di sborrare;
Sentii la sua cappella ingrandirsi e pulsare, infine entro vilentemante fino alla base dell’uccello strappandomi un gemito e mi riempii di calda sborrra, pompava e sborrava.
Si accascio’ su di me ansimante.
Sentivo l’uccello dentro di me afflosciarsi e dopo qualche istante lo etrasse.
Volli toccare con mano lo stato del mio ano, era completamente aperto, mi infilaio un dito e potei sentire il viscido sperma che iniziava a colarmi sulle palle, essendo ancora a pancia sotto;
Ci pulimmo con degli scottex, ci rivestimmo e, riguadagnata la strada lo accompagnai alla sua destinazione.
Nessuno degli occupanti delle altre auto aveva notatao qualche cosa.
Sono ripassato svariate volte sulla Domiziana con la speranza di incontrarlo di nuovo, ma non lho più reincontrato, peccato.
Posso giurarvi che mai in vita mia avevo goduto cosi tanto, mai, con nessuna donna.
Quella è stata comunque la prima di una discreta serie di inculate, l’ultima l’estate scorsa in Tunisia con un cameriere, ma questa ve la racconto la prossima volta.
Ciao
QUella comunque è stata la prima di un discreto numero di avvaenture.