-Dodicesima parte-
Entrai in doccia molto triste, non capivo come mai si era comportata così, mi sembrava che fosse stata una splendida serata ed una grandissima scopata, le donne sono imprevedibili ma il suo cambio di umore era stato davvero strano, non credevo di aver sbagliato nulla, quel “Ti amo” io l’avevo preso come un’uscita che lascia il tempo che trova, mi chiedevo se in realtà non fosse lei ad averci dato troppo peso, oppure ad essersi fatta scappare un pensiero ad alta voce, sinceramente se fosse stato così non mi sarebbe dispiaciuto nemmeno un po’, in fin dei conti io sentivo che una donna così avrei potuto amarla profondamente, era bellissima, simpatica, intelligente e porca all’inverosimile, sfido chiunque a restare indifferenti al suo fascino, nonostante la situazione non era proprio quella di due ragazzi liberi che si innamorano, lei era sposata ed aveva undici anni più di me, ma a me sinceramente non importava nulla.
Tornai da lei in accappatoio per rivestirmi, era sul letto che mi aspettava, senza dire nulla cominciai a rivestirmi, lei mi guardava pensierosa, quando fui completamente vestito le dissi:
– “Sono pronto, allora ciao.” – mi guardò con il viso triste, s**ttò dal letto e mi abbracciò;
– “Sono una stupida, scusami G., ti prego resta.”;
– “Non ti capisco, ho fatto qualcosa che ti ha offeso? Ti prego parlami.”;
– “Non è colpa tua G., tu sei meraviglioso, la tua unica colpa è che sei troppo…”;
– “Continuo a non capire…”;
– “Ti prego facciamo come se non sia successo nulla, non mi chiedere spiegazioni, resta con me però.”.
Ci baciammo teneramente come due innamorati, erano baci diversi da tutti quelli che ci eravamo scambiati fino ad allora, il mio stomaco si contorceva, mi stavo innamorando perdutamente di lei, sarei potuto restare abbracciato così per una giornata intera. Mi spogliò lasciandomi in mutande e mi scaraventò sul letto, poi si coricò a pancia in sotto e mise la testa sul mio petto abbracciandomi, con il piede mi accarezzava la gamba e mi sussurrò:
– “Voglio restare tutta la notte così.”;
– “Ok piccola…”;
– “Devo telefonare a P.” – guardai l’ora, era mezzanotte passata:
– “Forse è tardi.”;
– “No era ad una cena di lavoro, eravamo d’accordo che l’avrei chiamato a quest’ora, scusami.”;
– “Figurati, fai pure…”;
Prese il suo cellulare e ritornò ad abbracciarmi lasciandolo in maniera che sentissi anch’io cosa si dicevano, P. rispose:
– “Ciao tesoro, sei in camera?”;
– “Si sono appena tornato, sono distrutto, ho voglia di tornare a casa da te, avrei voluto che fossi in camera ad aspettarmi, mi avresti fatto uno dei tuoi massaggini rilassanti e mi sarei addormentato tra le tue braccia come un bambino…”;
– “Sarà per la prossima volta dai, domenica sarai a casa e recupereremo, devo dirti una cosa…”;
– “Dimmi, è successo qualcosa? Stai bene?”;
– “Tranquillo, sto benissimo, volevo solo dirti che ho incontrato G. stasera…”;
– “Ah, capisco…” – era evidentemente sorpreso e credo infastidito – “Avete scopato?”;
– “Certo, abbiamo appena finito, si fermerà a dormire con me stanotte, spero che non ti dispiaccia…”;
– “No figurati, poi mi racconterai tutto…lui mi sente?”;
– “No è in bagno che si sta facendo la doccia.”;
– “Non è una cosa normale che lo incontri da sola però, mi sorprendi S.”;
– “Non volevo stare sola, avevo bisogno di fare sesso, preferivi che ti avessi mentito?”;
– “Assolutamente no, lo sai che sei libera di fare quello che vuoi, mi ha solo sorpreso la cosa, tutto qui, spero che vi siate divertiti.”;
– “Moltissimo, vuoi che ti anticipo qualcosa?”;
– “Si dai…”;
Io ero allibito, erano davvero una strana coppia questi due.
– “Allora, ho fatto preparare in camera un tavolo per due, abbiamo cenato e poi abbiamo fatto l’amore, vuoi i dettagli?”;
– “Si…”;
– “Ti stai masturbando?”;
– “Si, ti immagino mentre scopi con lui, raccontami qualcosa, fammi venire ti prego…”;
– “Prima gli ho leccato i piedi mentre mi masturbavo, lui mi scopato culo e figa con i vibratori mentre lo facevo, quello nero dietro, mi faceva male ma era bellissimo, ho avuto un orgasmo quasi subito, quelli profondi che ho io, hai presente…;”
– “Mmmmm che troia che sei S.”;
– “Poi le sono montata sopra e mi sono infilata in suo enorme cazzo, prima nella mia fighetta e poi nel culo, poi lui mi ha preso con forza e mi ha scopato il culo fortissimo tenendomi le gambe per aria, mi faceva male…”;
– “A te piaceva da impazzire scommetto, lo voglio anch’io il tuo culo S.”;
– “Lo sai che non posso dartelo, ho avuto un secondo orgasmo ed alla fine mi sono fatta sborrare sui piedini e l’ho leccata tutta, dovessi vedere come mi guardava G.”;
– “Peccato non essere stato li a vederti, chissà come hai goduto…”;
– “Da impazzire, sei venuto?”;
– “Si mi sono sporcato tutto il vestito.”;
– “Che sfigato che sei, ma non potevi spogliarti prima?”;
– “Non ho fatto in tempo scusa.”;
– “Vabbè dai sta tornando, buonanotte tesoro, ci sentiamo domani.”;
– “Va bene a domani, un bacio, ah salutamelo e ringrazialo da parte mia.”;
– “Ok, bacio.”;
Si alzò dal letto, mi guardò e poi disse:
– “Penserai che siamo due pervertiti vero?”;
– “Non mi permetto di giudicarvi così, diciamo che siete strani parecchio voi due.”;
– “Lo so, hai sentito com’era sorpreso quando gli ho detto che ero stata con te?”;
– “Si, mi sembrava parecchio turbato anche, secondo me si è incazzato.”;
– “Credo anch’io, te l’ho detto, per come la vediamo entrambi io stasera gli ho messo le corna per la prima volta, però poi si è eccitato parecchio quando gli ho raccontato cosa abbiamo fatto, lo conosco bene e non credo che se la sia presa, anzi…”;
– “Siete strani parecchio voi due…”;
– “Adesso dormiamo, tu devi svegliarti presto, vado a farmi la doccia adesso, tu rilassati arrivo tra poco…”.
Non ci mise moltissimo a farsi la doccia, io non riuscii ad addormentarmi, quando tornò si infilò nel letto completamente nuda, mi baciò e mi disse:
– “Sei ancora sveglio? A che ora punti la sveglia?”;
– “Boh, facciamo alle 6,00, farò colazione al lavoro, così posso dormire fino all’ultimo.”.
Spensi la luce e mi addormentai con lei abbracciata a me, non fu semplice prendere sonno, lei invece poco dopo la sentii respirare profondamente, dormiva alla grande quando io ero ancora pensieroso. Non riuscivo a capirli, una donna così io non potrei mai condividerla con un altro, poi in questo modo assurdo, avevo dei forti dubbi che avessi a che fare con persone mentalmente stabili, però anch’io ero entrato di prepotenza nella loro vita e scoparmi S. era davvero la cosa più bella al mondo, dovevo solo cercare di non innamorarmi di lei.
Quando suonò la sveglia mi sembrava di essermi appena addormentato, ero distrutto, lei mi baciò e mi guardò mentre mi preparavo:
– “Passa a prendere almeno un caffè al bar prima di andare via, basta che gli dai il numero della stanza e lo segnano.”;
– “Forse è meglio, non vorrei addormentarmi per strada.”;
– “Senti cosa ne dici se ti aspetto qui e torni da me dopo il lavoro?”;
– “Proposta interessante ma stasera esco con R., ero già d’accordo con lei.”;
– “Ok scusami, hai ragione, nel weekend ci vediamo?”;
– “No perché vado con R. a Gardaland, abbiamo già prenotato albergo e parco, te ne avevo parlato mi sembra.”;
– “Hai ragione mi ero dimenticata scusa, allora ci sentiamo lunedì o martedì ok?”;
– “Ok, dai, se puoi non mi chiamare fino a lunedì è meglio, sai non vorrei che R. si insospettisse, sempre sta zia S. che mi chiama…”;
– “Tranquillo non ti chiamerò se non per qualcosa di urgentissimo. Buon fine settimana tesoro…”.
Ci baciammo e mi accompagnò alla porta, sulla porta mi baciò ancora molto teneramente, sarei rimasto tutto il giorno con lei ma non era proprio possibile.
La giornata passò molto lentamente, ero molto stanco, alla sera uscii con R., restammo al bar e poi andammo a dormire insieme alla tana con una coppia di amici che il giorno successivo sarebbero venuti con noi a Gardaland.
Fu un bel weekend, R. non tornò sul discorso del padre e la sentii molto vicina, anche senza sesso, era una brava ragazza e le volevo bene, pensavo sovente a S. però. Il sabato lo passammo al parco divertimenti mentre la domenica mattina andammo a Verona, mi arrivò un sms di S. verso mezzogiorno – “Ciao tesoro sono la zia, tutto bene qui, i nonni stanno bene, tu ti stai divertendo? Quanto torni a trovarci?” – meno male che le avevo chiesto di non contattarmi, le risposi che ero contento e che presto sarei andato a trovarli, lei mi rispose – “Ti aspettiamo, porta anche R., sarei felice di conoscerla.” – che stupida che era.
Domenica sera lasciai R. sotto casa sua verso le 23 e tornai a casa, mi arrivò un sms di S. – “Sei ancora in giro?”, la chiamai:
– “Ciao pazza.”;
– “Ciao tesoro, che bello sentirti, sono all’aeroporto che aspetto P., ti sei divertito?”;
– “Si molto, e tu?”;
– “Io mi sono annoiata a morte, sono stata in giro a fare shopping con le amiche, ho speso un capitale ahahhaahaaa. Hai scopato con lei?”;
– “Sei curiosa, cosa te ne frega se abbiamo scopato?”;
– “Si sono curiosa, lo avete fatto?”;
– “Si abbiamo scopato quattro volte nel weekend” – la volevo prendere in giro;
– “Mamma mia che invidia, è una ragazza fortunata, è stata brava?”;
– “E’ sempre meglio, adesso mi da il culo ed ingoia senza problemi, si sta trasformando in una gran porca sai…” – rimase in silenzio per qualche secondo poi con un tono di voce serio mi rispose:
– “Sono felice per te, davvero…è arrivato P. ti saluto, ci sentiamo.”;
Il giorno dopo andai a lavorare senza sentire nessuna delle due, mercoledì io e R. passammo la serata al bar, era stranamente taciturna, dopo il weekend passato insieme mi sembrava che nel nostro rapporto fosse tornata un po’ di serenità, per tutta la serata invece mi aveva praticamente ignorato restando sempre con le amiche, da parte mia non avevo intenzione di creare tensione ma la cosa mi aveva infastidito. Verso le 23,00 si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio:
– “La tana è libera, ci andiamo?”;
– “Ok, volentieri.”.
Uscimmo dal locale ed arrivammo poco dopo all’appartamento, appena entrati mi disse che doveva andare in bagno, la aspettai in salotto, tornò pochi minuti dopo completamente nuda, si sedette di fianco a me e mi disse:
– “Scopiamo subito oppure vuoi fare un po’ di conversazione prima?”;
– “Cosa ti è preso R.? E’ tutta la sera che sei strana.”;
– “Sei tu che sei strano, mi hai ignorata tutta la sera, tanto so cosa vuoi da me, allora parliamo o scopiamo?”;
– “Come sono io che ti ho ignorato? Non ti capisco…”;
– “Ti ho messo alla prova tutta la sera, non mi sei mai venuta a cercare, mi hai rivolto la parola solo quando ti ho proposto di venire qua, è chiaro che l’unica cosa che ti interessa è il mio culo ed i miei pompini, allora cosa desideri stasera? Sono al tuo servizio…”;
– “Scusa ma sei fuori? Cosa ti frulla nel cervello? Per me puoi anche rivestirti e ne parliamo, altrimenti ti porto a casa e la finiamo li.”;
– “Come vuoi allora parliamo…”;
– “Cosa ti è preso scusa? Abbiamo trascorso un magnifico fine settimana, mi sembrava che ci fossimo divertiti ed adesso ti comporti così, spiegami perché proprio non capisco…”;
– “Il weekend è stato bellissimo, sono stata bene, ho avuto anche il tempo di riflettere sul nostro rapporto ed ho capito che non abbiamo interessi in comune io e te, nemmeno sul sesso, io mi adeguo alle tue richieste ed ultimamente penso che ti sei tolto tutti gli sfizi che volevi con me, io cosa ho ottenuto? Niente, l’unico argomento che preme a me non ne vuoi sentir parlare, allora mi chiedo: ma tu mi ami o no? Sei disposto a fare qualche sacrificio per me oppure pretendi solo senza dare niente in cambio? Dammi una risposta per piacere, io non riesco ad andare avanti così…”;
– “Gira e rigira siamo tornati sempre su quell’argomento, ecco dove sta il problema…”.
Senza entrare nel dettaglio della nostra discussione vuotai il sacco e le dissi nuovamente tutto quello che pensavo di suo padre e del fatto che lei si fosse concessa a me solo per ottenere quello che voleva, se la prese moltissimo, pianse tantissimo, mi piazzò un paio di sberle e la nostra storia finì quella sera, la riaccompagnai a casa e la salutai per l’ultima volta. Ero dispiaciuto, non la amavo, era chiaro nella mia mente questo concetto, però provavo affetto per lei e soprattutto mi dispiaceva che fosse stato suo padre a separarci, alla fine l’aveva avuta vinta lui e la cosa mi bruciava parecchio.
Quella notte fu molto tormentata, sognai tutta la notte il padre di R. soddisfatto per averla avuta vinta, sarebbe diventato il mio incubo.
Il mattino successivo mandai un messaggio ad S. – “Ciao tutto ok?” – lei mi rispose poco dopo – “Si tutto ok, ci sentiamo più tardi adesso non posso.”.
Appena finito di lavorare ricevetti un messaggio di P. – “Posso chiamarti?” – gli risposi – “Certo, chiamami adesso se puoi.” – squillò immediatamente il telefono:
– “Ciao G., posso parlarti?”;
– “Certo, dimmi è successo qualcosa?”;
– “Non lo so, volevo chiederti se tu e S. avete discusso l’altro giorno, mi ha detto che non è successo niente ma la vedo strana.” – restai sul vago perché non sapevo esattamente cosa gli avesse detto e non volevo creare problemi – “Mi ha raccontato poco del vostro incontro dell’altra sera, poi è da quando sono tornato dal viaggio che non vuole fare sesso, è strano per lei, ha il ciclo ma non è mai stato un problema, è taciturna, triste, non è più lei. Sono preoccupato, tu l’hai sentita?”;
– “Le ho mandato un messaggio ma mi ha detto che era occupata e che mi avrebbe chiamato più tardi lei.”;
– “Strano perché era a casa quando sono uscito, veramente è tutta la settimana che non esce, anche questo è strano, puoi contattarla per piacere, dammi una mano, te ne sarei molto grato.”;
– “La chiamo subito e poi ti faccio sapere.” – ci congedammo e telefonai subito ad S., il telefono squillò parecchio prima che si decise a rispondere – “Ciao bellissima, era ora che rispondevi, dove sei finita, non ti sei più fatta sentire…”;
– “Ciao, scusa ma sono stata incasinata tutta la settimana, tutto bene te?”;
– “Insomma, volevo raccontarti che io e R. ci siamo lasciati…” – il suo tono di voce cambiò immediatamente, era come se si fosse svegliata di colpo;
– “Come vi siete lasciati? Mi dispiace, raccontami tutto dai…” – le raccontai tutto senza omettere nessun particolare, si dichiarò dispiaciuta e si sentiva responsabile per il fatto che quello che lei aveva pensato su R. fosse stato il motivo della nostra separazione, da parte mia le dissi che non credevo che fosse stato quello il problema, quello che aveva rovinato tutto era suo padre e lei che non era stata capace di far valere la sua volontà, lo subiva troppo, prima di lasciarci mi chiese: “Ti va di vederci?”;
– “Certo quando vuoi.”;
– “Domani sera al solito posto va bene? Ci sarà anche P. questa volta, sempre se per te va bene.”;
– “Ok allora mi fai sapere a che ora, un bacio.”;
Mi dimenticai di telefonare a P. e andai a casa, appena entrato in casa mi arrivò un suo messaggio – “Non so cosa le hai detto ma sei un grande, mi ha telefonato e mi ha detto di domani sera, ci vediamo e grazie, te ne devo una.” – dopo cena mi arrivò un messaggio di S. chiedendo se poteva chiamarmi:
– “Ciao tesoro, allora tutto confermato per domani sera, ti aspettiamo per cena, ok? Ho tanta voglia di vederti…” – ci congedammo in fretta, mi sembrava tornata lei, anche il messaggio di P. mi aveva confermato che tutto sembrava risolto.
Il giorno successivo passò velocemente, avevo voglia di stare con S. e di chiarirci, inoltre il sabato non avrei lavorato perché era festa, ai tempi per fortuna i giorni festivi non si lavorava, quindi potevo fare tardi senza problemi. Arrivai all’appuntamento e trovai S. ad aspettarmi, era bellissima come al solito; indossava un abito molto sexy nero, aderentissimo, aveva i capelli legati con la irresistibile coda di cavallo che tanto mi eccitava, senza calze e con due sandali con dei legacci che arrivavano al polpaccio, mi corse incontro, appena tolsi il casco mi abbracciò senza darmi il tempo di scendere dalla moto, poi mi disse di andare subito in camera, P. era alla reception per sistemare cena e camera, entrammo e mi volò letteralmente al collo, mi mise spalle al muro, mi baciava con passione, ero letteralmente sopraffatto dalla sua foga, si inginocchiò e quasi mi strappò i pantaloni di dosso, cominciò a farmi un pompino spettacolare, era s**tenata, non mi lasciava il tempo di parlare, cercai di dirle qualcosa ma mi zittì immediatamente dicendomi di lasciarla fare, ad un tratto bussarono alla porta, era P., entrò e spalancò gli occhi vedendola tutta indaffarata, lei gli fece cenno di mettersi da parte, obbedì senza dire una parola, si sedette sul divano guardando la scena eccitato. Quella volta non pensai minimamente alla presenza del marito, ero anch’io in arretrato ed ero concentrato per non venire subito, si infilava il cazzo in gola e restava ferma, Si tirò fuori le tette dal vestito e ci mise il cazzo in mezzo, gli occhi erano arrossati ed il rossetto mi sporcava il cazzo e le sbavava sul viso, era una furia, mi guardava fisso negli occhi e mi diceva:
– “Avevo una gran voglia del tuo cazzo G., è una settimana che non lo sento dentro di me, ne ho bisogno, dammi la tua sborra adesso.” – le sue parole ed il ritmo con cui me lo succhiava non mi permettevano di res****re molto, infatti ero al limite e le dissi:
– ”Vengo S.”;
– “Dai lo aspetto…” – si piantò il cazzo in gola completamente ed io esplosi, non mi ero nemmeno masturbato prima ed ero carico, rimase sorpresa dalla quantità, tossì e quasi vomitò, sputò sul pavimento una gran quantità di sperma, si riattaccò al cazzo e me lo ripulì per bene, mi leccava palle e buco del culo, infine cominciò a leccare quella che era colata a terra, sorrideva mentre lo faceva, io e P. sestammo entrambi attoniti, la ingoiò tutta, si alzò, mi guardò negli occhi e mi disse: “Cos’è quella faccia? Non volevi mica che la sprecassi” – sorrise e mi disse: “ma ti avviso che questo è solo l’antipasto…”, si voltò e si inginocchiò davanti a P., lo guardò negli occhi e gli disse: “Adesso tocca a te…” – tirò giù i pantaloni anche a lui e si attaccò al suo cazzo con voracità, io non ero assolutamente interessato alla scena, quindi andai in bagno per sciacquarmi, poco dopo sentii P. che gridava che stava venendo, aspettai che le acque si fossero calmate ed uscii vedendola ancora intenta a succhiarlo al marito, si girò verso di me, aveva il viso ricoperto di sperma e si sbatteva il cazzo di P, sul viso sorridendo, mi avvicinai alla porta e dissi:
– “Io vi aspetto fuori.” – nessuno dei due mi rispose, rimasi sul terrazzo a poco dopo uscì P., era frastornato e visibilmente scosso, si avvicinò a me e mi disse:
– “Io non so più cosa pensare di lei…Fino a ieri sembrava un’altra donna, dopo la vostra telefonata è tornata più s**tenata di prima, ieri sera ha voluto che la scopassi nonostante avesse il ciclo, era già successo altre volte ma verso la fine, adesso è nel pieno delle mestruazioni ed abbiamo fatto un disastro nel letto, mi devi dire qualcosa di più G.”;
– “Non saprei cosa dirti, le ho solo detto che mi sono lasciato con R. e lei ha organizzato la serata, di più non saprei…”;
– “Non mi ha detto niente, mi dispiace non lo sapevo, spero che non sia successo per causa nostra…”;
– “Tranquillo era una cosa che doveva succedere prima o poi e voi non c’entrate nulla.”;
Nel frattempo uscì dalla stanza S., facemmo finta di niente, era sorridente e raggiante, visibilmente soddisfatta, noi la guardavamo lasciando trasparire il nostro imbarazzo, lei disse:
– ”Cosa avete voi due? Sembrate così strani, dai andiamo a cena che ho fame.”.
Continua…