LA DISCOTECA
(PARTE SECONDA)
Mi rispose che pur essendo legato ad un ragazzo da lunghissima
amicizia sarebbe stato molto difficile convincerlo, in quanto
l’amico veniva in discoteca solo per AGGANCIARE qualche TROIETTA con
la speranza di potersela portare a casa, ma comunque ritenendo che
non era giusto lasciare niente d’intentato, anche se senza troppe
speranze, si avviò verso la discoteca.
Aveva percorso pochi metri quando lo raggiunsi, "mi rendo conto che
chiedere ad un amico di prestarti l’appartamento di sabato sera,
precludendogli la possibilità di portarsi una ragazza, ha poche possibilità di successo, digli invece che hai conosciuto una coppia disposta a FARE L’AMORE con TE ed ANCHE con il tuo AMICO, sono convinto che dopo che gli avrai illustrato la nostra MENTALITA’, come è FATTA Gioia
ed il PROGRAMMA della nottata, sarà felicissimo di essere della partita, d’altro canto se va a CACCIA di TROIETTE questa sera ha TROVATO UNA VERA TROIONA".
"Sei DIABOLICO" mi disse, e questa volta convintissimo della bontà
della proposta si riavviò molto fiducioso verso la discoteca.
Tornai da Gioia e le spiegai la nuova formulazione della richiesta,
la trovò molto più valida ed accettabile.
Impiegammo l’attesa, che a dire il vero fu di breve durata,
fantasticando su quello che saremmo andati a FARE a casa con "DUE AMICI".
"Comunque" tagliò corto mia moglie, sempre più ALLUPATA, "se non ci sarà
alternativa e se come penso anche a te fa piacere, non VOGLIO FARMI
SFUGGIRE una simile OCCASIONE, al limite, mi farò INCULARE in macchina
mentre ti faccio un POMPINO, ha un CAZZO proprio da CULO e lo usa
DIVINAMENTE".
Dopo qualche minuto Carlo ritornò, era raggiante, "tutto ok ma
c’è un piccolo problema, Dario, il proprietario della villetta ha
ospite un suo collega di studi che ora vive a Milano e non sa
assolutamente dove mandarlo a dormire a meno che…".
"Non facciamo venire ANCHE lui" gli completai la frase e
ricordando la FOIA di Gioia, senza neanche interpellarla, aggiunsi:
"PIÙ SAREMO, PIÙ CI DIVERTIREMO, andiamo".
Come previsto mia moglie non obiettò nulla, anzi, mentre salivamo
verso la discoteca mi sussurrò: "sei un PORCO, ma debbo riconoscere che
grazie a te sono diventata una vera VACCA, una LUSSURIOSA, e ne
sono contenta", e AVVINGHIANDOSI al mio corpo mi baciò in bocca entro cui
fece roteare OSCENAMENTE LA SUA SAETTANTE LINGUA.
Anche Dario ed il suo ospite Filippo erano dei BEI ragazzi, molto
giovani, ventisettenne anni ciascuno, e già durante le presentazioni
mostrarono a Gioia tutta la loro AMMIRAZIONE facendo inoltre trasparire
tutto il loro entusiasmo per l’insperata piega che aveva preso la loro
serata.
Salimmo sulla nostra auto, mi sedetti al posto di guida e feci sedere
Filippo al mio fianco mentre invitai Franco e Gioia ad accomodarsi sui
sedili posteriori, quindi cominciammo a seguire Dario che al volante
della sua Porche faceva da battistrada verso la sua casa.
Appena partiti invitai Carlo a PRESENTARCI MEGLIO all’amico.
"Caro Filippo questa sera potremo dire di aver conosciuto una COPPIA
veramente APERTA e priva di quegli stupidi TABU’ che fanno perdere il
MEGLIO DELLA VITA; Alberto non solo è un uomo fortunato ma è anche molto
intelligente, infatti oltre ad avere la fortuna di potersi GODERE una così
BELLA moglie ha capito come raddoppiare o triplicare la sua GODURIA
mettendo la sua donna al centro dell’ATTENZIONE DI PIÙ UOMINI, GODENDO
fisicamente ed ANCOR PIÙ MENTALMENTE nell’ass****re alle SCOPATE della
signora la quale, contrariamente a quanto faccia pensare il suo visino
D’ANGELO è una vera FEMMINA, Gioia infatti non rifiuta niente del
SESSO, anzi lo vive in modo completo e naturale, e stanotte dobbiamo
farle provare tutte le possibili VARIANTI SESSUALI".
"Bene", gli dissi, "ma entra più nel dettaglio, facci sentire le tue
INTENZIONI".
"Gioia pensa che questa notte avrai a disposizione QUATTRO UOMINI che
cominceranno a LECCARTI dappertutto facendoti CONTORCERE come una biscia
fino ad implorarci di CHIAVARTI, ma sappi che prima dovrai LECCARE i
nostri UCCELLI e le nostre PALLE, solo allora, CONTEMPORANEAMENTE ci
AVVENTEREMO su di te RIEMPIENDOTI OGNI BUCO, e sono sicuro che IMPAZZIRAI
e ci farai IMPAZZIRE".
"Basta così" lo interruppi, "altrimenti non riusciamo ad arrivare a
casa di Dario, perché la signora vorrà fermarsi a CHIAVARE, è vero
Gioia?".
Quasi MUGOLANDO, Gioia rispose: "certo".
Il gioco era però molto ECCITANTE e, conoscendo bene mia moglie,
dissi: "Carlo controlla dove ha le mani la MIA VIZIOSA META’".
"Oh PORCONA!" esclamò Carlo dopo aver sollevato la gonna che
nascondeva una delle mani di Gioia, "ti pare onesto MENARTELA mentre
ho la BESTIA che mi SCOPPIA nelle mutande?, adesso la tiro fuori e tu
mi FARAI una BELLA SEGA", e senza esitazione tirò fuori il DURO ARNESE,
già NOTO a mia moglie, intimandole: "ECCOLO, TRASTULLATI con questo".
Gioia lo prese DELICATAMENTE tra LE MANI, LO SCAPPELLO’ poi passò ad ACCAREZZARE le PALLE quindi si abbassò la maglietta e cominciò a STRUSCIARSI LA POSSENTE VERGA tra le CANDIDE MAMMELLE.
"Ma come si fa a non MASTURBARSI dopo aver dovuto interrompere quella
MAGNIFICA CHIAVATA ed ascoltato il favoloso programma della nottata", si
giustificò la mia LUSSURIOSA signora continuando a lasciarsi SCIVOLARE il
CAZZO di Carlo tra le sue MAGNIFICHE TETTE.
Carlo, semidisteso sul sedile, dimostrava di apprezzare a pieno il
LAVORETTO di Gioia, "è DIVINO, VERREI cento volte tra queste SPLENDIDE
ZIZZE VELLUTATE, quanto sei BRAVA, dove hai imparato, in Spagna?".
A questo punto il DIMENTICATO Filippo esclamò: "ma anch’io ritengo
sia un’ingiustizia lasciarmi da parte", e mise fuori dalla PATTA un
NOTEVOLE PALO, si inginocchiò sul sedile e facendolo passare tra i due
schienali lo OFFRI’ a mia moglie e le disse: "finché non arriviamo a casa
GIOCA un po’ anche con QUESTO, vederti alle prese con due MAZZE mi ARRAPA
ed ECCITERA’ ancor di più tuo marito che vedo essere FELICISSIMO di avere
una compagna "PUTTANONA" come te".
Questa parola, come già ti ho detto, ha un effetto DEVASTANTE su Gioia,
infatti la LIBIDINE le raggiunse il cervello, "DALLO a me che ci PENSO IO", e mostrando tutto il suo GRADIMENTO per l’ARRIVO di un ULTERIORE OGGETTO DI PIACERE, STRINSE con una sola mano la CAPPELLA di Carlo tra le POPPE continuando il lento SU e GIÙ e protese l’altra verso la dura VARRA di Filippo che AFFERRO’ praticandogli una DELICATISSIMA SEGA.
Ma come si sa "ogni gioco bello dura poco", infatti, dopo poche curve
arrivammo alla casa di Dario; prima di scendere tutti si ricomposero,
pronti a ricominciare, di lì a poco, in un posto più comodo.
La villetta era una classica casa di villeggiatura, tutta circondata
dal verde, con un ampio patio, costruita in stile moresco.
(….continua)