Siamo scesi dalla nave , ma io e luca e come se stessimo ancora li ancora in quella cabina, e come se la nostre menti fossero avvolte da una nube di emozioni, sembriamo un videoregistratore che manda il nastro avanti e indietro x cercare la scena piu bella.
Poi un rumore assordante, il suono della nave che riparte da livorno , ci riporta alla realtà ci guardiamo negli occhi lui mi abbraccia e ci incamminiamo, vista l’ora una certa fame ce ci guardiamo intorno e ci cattura l’insegna di un ristorante , entriamo e dopo esserci seduti,e ordinato sembra che ognuno di noi due stia con la mente chi sa dove come se stessimo fermi a riflettere sul tutto, sul se ce ancora voglia di fare o di fermarci qui, se l’esperienza sulla nave era la giusta conclusione a questa nostra meravigliosa vacanza.
Poi come di soprasalto lui mi dice e se da stasera ricominciamo dal inizio, da quando si andava in giro in macchina a mostrare il tuo sedere, ricordi quante risate ci siamo fatti ? ricordi le facce di quelle persone, ma piu di ogni altra cosa di quel periodo ricordo di quella volta che eravamo andati a mangiare in quel pub e fuori nel parcheggio c’era quel ragazzo di colore e tu mentre mangiavamo mi dicesti che dici quando usciamo c’e’ lo faccio vedere il mio culetto al tipo del parcheggio? E mentre lo dicevi ti brillarono gli occhi ,ricordo ancora l’espressione di lui quegli occhioni sgranati nel buio come a chiedersi ma e vero proprio a me mi sta succedendo tutto questo.
Andammo via senza lasciargli la possibilità di avvicinarsi, ma il tutto ci aveva eccitati come non mai , avevo il cazzo talmente duro che a momenti sembrava dovesse esplodere, si mi ricordo e io iniziai a giocarci da prima toccandolo da sopra i panta, poi apri la patta e venne fuori di balzo come liberato da una gabbia che ormai gli stava stretta, iniziai sadicamente a sfiorarlo con le mie mani lentamente e mentre lo facevo ti guardavo diritta negli occhi vedevo il tuo piacere con gli occhi mi chiedevi di prenderlo in bocca ma io no continuavo con questo mio saliscendi lento, poi ti sei fermato in una stradina nemmeno tanta isolata ed io senza lasciarti il tempo di parlare gia lo avevo tra le mia labbra era enorme quasi nn entrava, inizia a farti da prima delle carezze con la lingua sul glande poi man mano scendevo sempre piu giu per poi risalire finche il ritmo nn si fece costante e era scandito dai tuoi gemiti eri pronto x scoppiare nella mia bocca allora mi fermai anche la mia fica era un lago anche lei reclamava la sua parte di gloria apri la portiera e restando seduta cacciai le gambe fuori e le apri e ti chiesi di scendere e venire dalla mia parte , e senza parlare chinasti la testa tra le mie gambe e inizio la festa della mia fica era una fiume in piena il pensiero andava al ragazzo di colore a se fosse statoli, al suo cazzo nella mia bocca , ma mentre la mia testa era presa da questi pensieri un orgasmo violento mi pervase tutta era un onda di calore e brividi sembrava che stessi per prendere fuoco e poi il dolce arrendersi a tutto cio, ma nn ero ancora sazia mi girai e con le ginocchia sul sedile dando le spalle a luca gli chiesi di entrare in me , lo fece da prima con molta lentezza come farmi assaporare il lento entrare dentro di me poi inizio ad aumentare il ritmo con colpi decisi era il paradiso nn so quante volte ho goduto , ormai nn ce la faceva piu doveva esplodere anche lui gli chiesi di fermarsi lo volevo in bocca volevo che venisse nella mia bocca, e iniziai a dargli piccoli colpi con la lingua sempre piu veloce lo sentivo, sentivo che stava arrivando il suo fiume e mi avrebbe colpita come un torrente in piena, eccolo e mi riempi la bocca tanto che nn riuscivo piu a respirare dovetti mollare per un attimo la presa per nn affogare per poi riprendere a gustarmi il nettare del mio amore.
Poi d’improvviso come se svegliati da un dolce sogno del passato, la voce del cameriere ci riporto alla realtà, e guardandoci negli occhi senza parlare e con la complicità di sempre capimmo che il nostro viaggio nn era ancora finito nn era ancora venuto il momento della parola fine mancava ancora qualcosa, quel qualcosa che appena usciti dal ristorante avremmo iniziato a cercare .
Il viaggio di Valentina e Luca – Tredicesima parte
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