I ragazzi del coro – Capitolo uno

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Capitolo uno

La prova

Mi piaceva cantare nel coro della chiesa, ci ero da quattro anni e ne ero ancora innamorato. Quando la mia voce cambiò, non potevo più cantare assolo da soprano ma mi piacque rimanerci. Anche i vestiti mi piacevano. L’altra cosa che piaceva era che nello spogliatoio c’era una doccia e poiché non ne avevo a casa mia, avevo solo la vasca, potevo farla dopo le prove.
Recentemente avevo cominciato ad avere un vero interesse per gli altri ragazzi e quando un ragazzo nuovo si unì a noi, il mio cuore si fermò quando alla sua vista. Lui era un po’ timido, piccolo con capelli biondi ed arruffati, occhiali ma molto grazioso e con un bel sorriso. Si chiamava William e dimostrava meno della sua età.
Durante le prime due prove mi sembrò che avesse simpatia per me, forse perché ero anch’io un po’ timido e piccolo, gli altri sembravano così diversi da lui, forse aveva piacere di avere qualcuno che gli assomigliasse.
“Venerdì sera c’è la prova in costume, hai già preso una tunica William?” Gli chiesi giovedì.
“Andrò a cercarla dopo la scuola e sono eccitatissimo perché mi piace vestirmi così” Rispose timidamente. “Vuoi venire con me a cercarla, Claudio?”
Wow! Avevamo molto in comune. Io accennai col capo, dopo la scuola ci incontrammo ed andammo al magazzino. Ne scelse una che si mise davanti, ci fece correre sopra la mano e sorrise.
“Guarda come ti va bene.” Dissi a lui che sorrideva: “Mi piacerebbe arrivare un po’ presto, ci vediamo alle 6,30?”
Normalmente ero un po’ imbarazzato a spogliarmi fino alle mutande davanti ad altri ragazzi ma sentivo che con lui poteva essere diverso, ed inoltre ero curioso di vedere come appariva in mutande.
Lui sorrise, accennò col capo ed io ero eccitato al massimo il giorno seguente quando ci incontrammo dopo la scuola ed andammo nello spogliatoio, prendemmo i nostri vestiti e li appendemmo ad un gancio. Dapprima ero un po’ esitante a togliermi la camicia ma lui chiacchierava, se la tolse e lasciò cadere i pantaloni senza esitazione.
Diedi una bella occhiata alle sue mutande mentre appendeva i pantaloni, sembravano ben riempite. Continuò a chiacchierare mentre guardava me che me li toglievo! Era completamente nudo e minimamente imbarazzato!
Non potevo fare a meno di guardare il suo uccello che era piuttosto grosso e pendeva per circa 12 centimetri, prepuzio gonfiato dalla cappella ed un set adeguato di palle che penzolavano. Wow! Era decisamente grosso per uno piccolo come lui! Come distrattamente se lo accarezzò, afferrò il suo vestito e cominciò a metterselo dalla testa mentre continuava a chiacchierare con me.
Io balbettai: “Ma sei… sei nudo!”
Lui sorrise mentre si alzava il vestito, si carezzava di nuovo il pene e sorrideva: “Oh sì, io di solito mi cambio velocemente per non farmi vedere dagli altri, ma non ho problemi a farlo di fronte a te. Ehi, dovresti provarlo, è grande!”
Ora mi sentivo veramente a disagio tanto ero timido, ma d’altra parte non volevo che pensasse che avevo problemi a farlo di fronte a lui così mi spogliai completamente. Il mio cazzo era un po’ sottile ma pendeva per 12 centimetri con alcuni peli scarmigliati sul pube.
Lui alzò le sopracciglia e mi colse completamente di sorpresa: “Hai dei peli! Ti dispiace se li tocco?”
Il mio cuore cessò di battere e la mia bocca si asciugò, alzai le spalle, lui tenne il suo vestito con una mano ed allungò l’altra a toccarli.
“Che bello toccarli, io non ne ho ancora, mi sento completamente nudo!” Disse mentre continuava a far correre la punta delle dito nel mio rado cespuglio.
Io mi leccai le labbra asciutte, feci correre la punta delle dita sul suo pube liscio mentre lui percorreva con pollice ed indice la mia asta e gli dava una piccola stretta.
“Il tuo cazzo è bello e sembra più lungo del mio, cosa ne pensi?” Oh mio dio, sentii il sangue inondare il mio piccolo uccello. Lui era certamente innocente!
Strinsi il suo ed era caldo e duro “Sì, penso di sì ma il tuo è più grosso.” E sentii che si stava gonfiando come il mio.
“Penso che le nostre palle sono uguali, pendono.”
Non potevo credere che stavamo discutendo di questo ed accennai col capo.
“Sarà meglio che finiamo di vestirci, comincia a diventarci duro!” Disse ridendo mentre si guardava intorno e lasciò cadere la tunica mentre io facevo lo stesso.
Girammo per la stanza e lui disse: “L’aria sembra migliore col cazzo e le palle penzolanti, non è vero?”
Ragazzi, mi sorprese veramente, ma aveva ragione, era bello. Gli altri ragazzi entrarono e si cambiarono, nessuno di loro sapeva che sotto il vestito noi eravamo nudi. Mi sentivo piuttosto ambiguo mentre uscivamo e prendevamo i nostri posti, William ed io eravamo gli unici nell’ultima fila.
Cantammo alcuni inni poi ci sedemmo mentre il maestro passava in rassegna alcuni canti. William mi diede una leggera gomitata e sogghignò mentre si alzava la tunica, diedi uno sguardo al suo vestito che mostrava un bozzo. Aveva un’erezione!
Era quello che ci voleva per me! Immediatamente mi divenne duro ed alzai la tunica per fargliela vedere. Lui sorrise, avvolse la mano intorno alla tensione e strinse! Feci scivolare una mano sul suo e lo afferrai, o mio dio, era grande!
Lui lasciò cadere la tunica sulla mia mano, io feci lo stesso per lui e guardammo diritto davanti a noi mentre continuavamo a spremere.
Li lasciammo andare quando dovemmo passare alla canzone seguente ed era difficile concentrarsi con un’erezione furiosa. Lo guardai tenere il libro dei canti con una mano e l’altra sotto la camicia.
Provai a concentrarmi sull’inno, lui mi diede una leggera spinta, io guardai in giù, aveva estratto l’erezione tra i bottoni, aveva tirato indietro la camicia dietro di sé in modo che spuntasse bene! Wow, era grande!
Io naturalmente feci lo stesso e cantammo due inni con i nostri uccelli duri che ondeggiavano nell’aria! Soffocammo il riso e li rimettemmo dentro. Ragazzi, non pensavo che le prove del coro potessero essere così divertenti!
Ci sedemmo, il maestro cercò un altro inno e ci disse di cantarlo senza libri; quando ci alzammo, William si mise una mano dietro la schiena ed alzò il vestito fino a mostrare il sedere nudo!
Soffocai una risata mentre lui lo dimenava, io naturalmente feci la stessa cosa. Lui con una mano si prese il culo, fece correre l’altra sulle mie chiappe e fece scivolare un dito su e giù nella fessura del mio culo! Cazzo!
Feci lo stesso a lui, le sue natiche erano belle e lisce e quando feci scivolare il dito nella fessura lui ci strinse sopra le chiappe e rise. Ragazzi, ce l’avevo duro! Lui porto il dito al mio buco, io allargai i piedi e lui fece scivolare dentro la punta. Cazzo, era bello così io lo feci a lui e ce lo facemmo più volte, poi lasciammo cadere di nuovo i vestiti. Wow!
Ce l’avevo estremamente duro e non volevo ritornare nello spogliatoio mentre c’erano gli altri ragazzi, quindi diedi una leggera spinta a William, scesi dal maestro del coro e gli feci alcune domande per ammazzare il tempo. Era duro concentrarsi su quello che lui diceva con l’aria che turbinava intorno alle mie palle nude ed al mio cazzo duro che sporgeva.
Grazie a dio le nostre tuniche erano larghe a sufficienza per nascondere la mia erezione.
Per peggiorare la questione, William era dietro di me e strofinava la mano su e giù sul mio sedere attraverso il vestito.
Finalmente ritornammo nello spogliatoio nel momento in cui l’ultimo dei ragazzi se ne stava andando.
Ci togliemmo le tonache ed io guardai il suo piccolo corpo magro con la sua grossa verga che sporgeva e le grosse palle pendenti. Ragazzi era una bellezza!
Lui si accarezzò le palle e se le tirò mentre mi fissava ed io dissi: “Mi piacerebbe fare una doccia, non ce l’ho a casa. Vuoi farla anche tu? Ma ho solamente un asciugamano”
“Nessun problema, io voglio fare la doccia con te.”
Andammo nella doccia e non aprimmo neppure l’acqua. Lui afferrò immediatamente il mio cazzo e tirò indietro la pelle, stuzzicando la mia cappella palpitante col pollice ed io feci lo stesso a lui. Uomini, era così grosso, lungo e liscio! O mio dio com’era bello! Non avevo mai toccato un’erezione prima di allora.
Mettemmo un braccio uno intorno all’altro e ci segammo mentre lui mi guardava e sorrideva. Aveva un’espressione trasognata, mise la testa accanto alla mia e cominciò ad anelare e poi a gemere, lo vidi rabbrividire ed un fiotto enorme di crema di ragazzo fu sparato sul mio stomaco, sul mio polso e corse giù sul mio palmo.
Lui rabbrividì un paio di volte mentre ne sparava un altro paio ed io rabbrividii mentre ne rilasciavo uno altrettanto grande sul suo stomaco; ci segammo l’un l’altro fino ad asciugarci, sborra fresca correva sulle nostre mani e sui nostri pube.
Crollammo uno contro l’altro, abbracciandoci, i nostri cazzi duri contro lo stomaco appiccicoso dell’altro, godendo dei nostri corpi nudi.
Finalmente ci separammo, guardammo i nostri corpi sporchi e ridemmo, giocando col cazzo ormai molle dell’altro.
“È stato magnifico! Ho sempre desiderato farlo con qualcuno e tu sei stato il primo!” Mi disse sorridendo.
“Anch’io! Tu hai un cazzo molto bello e sborri alla grande!” Risposi mentre mi strofinavo lo stomaco. Lui strofinò il suo, aprimmo l’acqua della doccia e ci lavammo l’un l’altro prendendoci il tempo necessario per un’ispezione ravvicinata dei nostri uccelli.
Ci vestimmo e ci dicemmo che saremmo stati insieme il giorno dopo dato che era sabato.
Le prove del coro erano fottutamente magnifiche!

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