I ragazzi del coro – Capitolo 5

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Capitolo cinque

A CULO NUDO, SESSO DI GRUPPO

Mi sentii un po’ imbarazzato a spiegargli: “Ci ha visto mentre ci masturbavamo sulla panca, ma non ho voluto dirtelo.”
Lui sorrise: “Wow! Tutto ok. Credo che la cosa non l’abbia sconvolto dato che ci parla ancora!”
Il suo amico era un po’ effeminato nel modo di camminare ed Arnaldo sembrava un po’ timido mentre si avvicinavano, allora William li salutò con la mano: “Ciao Arnaldo, chi è il tuo amico?”
Ci diedero una rapida occhiata e lui rispose: “Questo è… ah… Bruce, un mio vicino e loro sono William e Claudio.”
Bruce indossava degli stretti pantaloncini elasticizzati bianchi che contrastavano con la sua pelle abbronzata e sfoggiava un grosso serpente nella gamba degli shorts. Arnaldo invece aveva pantaloncini da calcio rossi e stretti dentro cui si vedeva un bel bozzo che io non avevo mai notato perché l’avevo visto solo con la tunica del coro.
Bruce allungò mollemente una mano e strinse le nostre: “Lieto di conoscervi, ragazze, siete veramente carine! Arnaldo mi ha raccontato di voi ma non mi aveva detto che eravate così graziose! Ha descritto la vostra… la vostra attrezzatura, sono sorpreso che non si veda!” e sorrise timidamente.
Era veramente carino ed Arnaldo era diventato rosso, con lo sguardo abbassato mentre calciava l’erba: “Io… io gli ho detto che vi avevo visti travestiti nel parco, e lui… voglio dire lui ed io… anche a noi piace travestirci.”
Aveva paura che non rispondessimo ma William rispose: “Figo! Che ne dite dei nostri vestiti?” e girò su se stesso.
Bruce agitò una mano: “Sono assolutamente carini! Noi di solito non usciamo travestiti ma indossiamo mutande ‘birichine’!”
Bruce mise due dita davanti alle labbra quando noi alzammo le nostre gonne, poi io passai pollice ed indice sulla verga nelle mie mutande e diedi un colpetto col dito alla mia cappella. William fece come me, poi ci girammo, alzammo le gonne, ci strofinammo i culi nudi e passammo un dito lungo il nastro nelle nostre fessure.
“Oh mio dio! Sono così… così sexy ed osè! E tu porti una giarrettiera, è troppo!” Esclamò Bruce passando il palmo della mano sul suo serpente.
“Bene, e voi cosa indossate?” Chiese William scherzosamente.
Si guardarono l’un l’altro, poi guardarono intorno e tirarono giù alle cosce i pantaloncini mentre alzavano le camicie. Bruce ce le aveva bianche, piuttosto trasparenti con bordatura rosa ed era possibile vedere l’asta scura piegata di sotto.
Sembrava anche abbastanza grosso! Quelle di Arnaldo erano di raso rosso con una banda che stringeva il suo cazzo! Figooo!
Strisciarono le mani sul davanti, poi abbassarono la parte posteriore denudando il sedere! Si girarono, William si avvicinò e fece correre le mani sulle natiche strette di Arnaldo, anch’io mi avvicinai e carezzai il caldo culo rotondo di Bruce, lui se lo pizzicò un paio di volte mentre sorrideva. Figooo…
“Quanto sono sexy!” Disse William e quando loro tornarono a girarsi mise il palmo sulla protuberanza di Arnaldo e sorrise.
Io presi la sua verga e la spremetti. Lui si leccò le labbra, si lamentò piano e sentii che gli stava diventando duro.
“Noi stavamo ritornando a casa mia ma ci sarà la mia mamma, maledizione!” Disse Arnaldo mentre si tiravano su i pantaloncini.
“Bene, possiamo andare a casa mia. Non c’è nessuno a casa e ci sono i vestiti delle mie sorelle, penso che vada bene.” suggerì William.
Loro dissero che andava bene, io diedi la mano a Bruce ma poi ci ripensai, sapete, le ragazze possono farlo ma i ragazzi passano per gay, così ci dirigemmo verso la casa di William. Mentre ci avviavamo vedemmo Teddy e Benny che parlavano con le due ragazze del gabinetto. Quando Teddy ci vide, William gli soffiò un bacio e le ragazze ci guardarono molto male, poi dissero qualche cosa a Teddy e corsero via. Teddy guardò Benny, fecero spallucce e noi ce ne andammo ridendo.
Arnaldo ci chiese cosa c’era di così divertente e William spiegò: “Siamo stati con quei ragazzi dietro la tribuna della banda e li abbiamo fatti venire, poi quando siamo andati nel gabinetto delle ragazze per riassettarci, l’abbiamo raccontato a quelle due e loro sono rimaste scioccate!”
Arnaldo era incredulo: “Tu… tu l’hai fatto con Teddy?”
“Oh sì” Risposi: “Ha un bel cazzo, non molto grosso ma sborra alla grande!”
“Wow, io non avrei problemi a darti una mano la prossima volta!” Disse lui ridacchiando: “Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato farlo con lui!”

Arrivati a casa di William andammo rapidamente in camera sua. William ed io ci togliemmo camicie e gonne mentre Bruce ed Arnaldo si spogliavano restando in mutande. Ci prendemmo qualche momento per guardare di nuovo i loro corpi ora quasi nudi. Bruce era magro, la pelle abbronzata era vellutata, i capezzoli marrone scuro e nessun pelo. Il capelli neri ricci erano corti ma non rasati. Arnaldo era anche lui magro ma con la pelle liscia molto chiara ed i brillanti capezzoli color rosa. Era carino coi suoi occhi blu ed i lisci capelli biondi. Inoltre il suo scroto rosa aumentava l’effetto, spremuto com’era nelle mutande. Ci facemmo una bella risata quando Bruce ridendo glielo strinse dicendo: “Bip, bip!”
Arnaldo gli diede un ceffone amichevole poi si rivolse a me e mi strinse i seni finti: “Amo le tue tette, sembrano così vere! Forse perché non ho mai avuto l’opportunità di toccarne di vere. Quelle giarrettiere sono incredibili! Magnifico!”
Il fatto che William avesse due sorelle era una buona cosa, estrasse due paia di reggipetti, due set di seni finti, due paia di giarrettiere e due paia di calze. Loro si misero le giarrettiere e rotolarono su le calze. Feci correre una mano sopra il nailon sulle gambe lisce di Bruce e diedi un piccolo pizzicotto al suo serpente.
Lui rise e schiaffeggiò via la mia mano: “Che cagna sporcacciona!”
Presero i seni finti e li spremettero, William disse: “Ragazzi sembrano veri, credo. Io non ho mai spremuto una tetta ma penso che sia così quello che si prova.” Ed arrossì leggermente.
Io andai dietro a Bruce, gli agganciai il reggipetto e quando cominciò a riempirlo coi seni finti, feci correre i palmi sulla sua schiena liscia e sopra le sue eccitanti natiche che mi ricordavano le caramelle morbide. Quando strinsi un po’ lui le pizzicò e guardò sopra la sua spalla sogghignando.
Si misero le corte gonne, per Arnaldo erano piuttosto stretto ma a Bruce andavano bene perché la sua ‘attrezzatura era poco prominente’ come dicevano loro.
Bruce si mise un top rosso che faceva pendant con la sua mini ed Arnaldo uno blu che si accompagnava alla sua.
Erano carini mentre davanti allo specchio si sistemavano mettendo le mani sotto le false tette ed aggiustandole.
William aveva tirato fuori il make up, loro si sedettero di fronte allo specchio e cominciarono ad applicarlo. Erano piuttosto esperti, evidentemente lo avevano già fatto.
Poi diede ad Arnaldo una brillante parrucca rossa riccia ed a Bruce una lunga bionda, demmo loro scarpe col tacco e si misero davanti allo specchio facendo pose sexy. Ragazzi quanto era divertente! Non avevo mai pensato fosse così divertente travestirsi, specialmente con ragazzi così sexy.
“Che ne dite di uscire a sfoggiare i nostri vestiti?” Suggerì William.
Gli altri due sembrarono sorpresi e Bruce disse: “Oh, non so dolcezza, non sono sicuro. Non l’ho mai fatto, pensi che qualcuno ci riconoscerà?”
“Beh, io non ho riconosciuto William al primo colpo.” Disse Arnaldo guardando il mio amico: “Ho riconosciuto Claudio e poi ho realizzato chi eri tu… chi lo stava masturbando.”
“Bene OK. Mi sembra divertente e poi dobbiamo cominciare!”
Ci gettammo le borse sulle spalle ed uscimmo. Ragazzi, Bruce sapeva veramente come muovere il suo bel culo rotondo! Vedemmo molte occhiate da parte dei ragazzi a cui strizzavamo gli occhi ed io suggerii che forse avremmo dovuto andare giù allo stagno dietro al parco perché i ragazzi andavano là di quando in quando a fare il bagno nudi.
Fummo fortunati perché vedemmo quattro ragazzi nudi, immersi nell’acqua fino alle cosce che si schizzavano, i loro sederi nudi luccicavano ci invitavano ad unirci a loro. Erano dei bei ragazzi etero col cazzo duro che aspettavano ragazze carine che gli succhiassero fuori il loro dolce sperma per poi potersi vantare di avere avuto il loro primo pompino.
Non si accorsero di noi fino a che non fummo a circa due metri dalla riva e quando ci videro furono colti dal panico e si accosciarono rapidamente giù, imbarazzati. Risi all’espressione di panico sulle loro facce, un’espressione che si sarebbe modificata presto in una di vittime felici, di visi sognanti, di ragazzi con le labbra dipinte di quattro bellezze dondolanti sui loro cazzi vergini.
Guardarono Bruce che appoggiò una mano sull’anca e facendo penzolare la borsa sull’indice dell’altra mano e con la sua miglior voce di ragazzina: “Bene, bene, cosa abbiamo qui? Quattro bei e… birichini ragazzi che nuotano nudi, bene, bene. Guardano le ragazze un po’ imbarazzati, suppongo che lo siano perché li vediamo nudi.”
Loro si guardarono l’un l’altro mentre Bruce li derideva: “Scommetto che a loro non interessano le ragazze. Scommetto che non gli piacciono le tope. Probabilmente sono checche e usano i cazzi solo per pisciare.” Girò su se stesso facendo svolazzare la gonna e poi si mise una mano sulla chiappa nuda. Noi facemmo lo stesso stuzzicandoli con i nostri quattro culi nudi.
Quella sfida ed i sederi nudi provocarono i loro ormoni maschili da poco svegliatisi e lentamente si alzarono nell’acqua con un’espressione provocatoria sulle facce, ma con le mani a coprirsi gli inguini. Ancora un po’ incerti lentamente e nervosamente uscirono dall’acqua e si misero di fronte a noi.
Bruce riprese: “Buondio, ragazzi avete dei bei corpi, dei bei muscoli, almeno quelli che possiamo vedere” E rise indicandoceli: “io sono Vicky, quelle sono Samantha, Corrie e Becky. Come vi chiamate voi?”
Si presentarono: Filippo, il più vecchio, era di altezza media, coi muscoli che iniziavano ad essere ben definiti, occhi blu e lunghi capelli biondi. Jerry aveva la stessa altezza ma i capelli erano neri e ricci. Renato era il più basso, capelli rasati a parte un lungo ciuffo sulla fronte ed il ragazzo nero ed alto era Lenny ed aveva la testa rasata. Un mazzolino di ninfe nude e carine!
“Mi sembra che voi dolcezze facciate palestra. Siete body builders?” Chiese Bruce, graziosamente, timidamente ed innocentemente.
Filippo gettò uno sguardo sugli altri per ottenere l’approvazione di essere il portavoce, e gli altri risposero con cenni del capo: “Non siamo dei veri body builders, comunque ci alleniamo insieme. Abbiamo appena finito e siamo venuti qui per lavarci.”
“Wow, mi sembra grande, tutto luccicante e duro, o forse non ancora del tutto duro. Puoi fare qualche posa per noi? O sei imbarazzato per il tuo piccolo cazzetto?” Lo stuzzicò Bruce con un’altra sfida.
Filippo, essendo il più vecchio, guardò gli altri: “Bene io poso nudo di fronte allo specchio frequentemente e qualche volta lo facciamo insieme.” E dicendolo alzò entrambe le braccia e flesse i bicipiti.
Il suo cazzo circonciso aveva una striscia di pelle sotto la cappella ed era lungo circa 12 centimetri, la cappella tirava leggermente a sinistra, le belle palle erano sovrastate da un piccolo cespuglio rettangolare biondo. Mentre cambiava pose vidi che cominciava a gonfiarsi.
Jerry e Lenny si guardarono l’un l’altro per un momento, poi Jerry si mise in posa. Era alto come Filippo, non era completamente sviluppato ed il suo uccello era lungo circa 13 centimetri, grosso con pochi peli spettinati e palle contratte.
Il pene nero di Lenny era sottile e penzolava in giù per 15 centimetri, un paio di grosse palle penzolanti, il pube era liscio. Renato ce l’aveva più corto essendo il più giovane, era un po’ esitante a mettersi in posa. Ce l’aveva già duro quando alzò le braccia nella posa classica e non fummo delusi. Ce l’aveva duro e poiché era corto, era dritto verticalmente ed impressionante con i suoi 12 centimetri col prepuzio tirato indietro che metteva in mostra la fessura sulla punta rosa. Le sue piccole palle indicavano la sua recente entrata nella pubertà ed il suo pube liscio un promemoria. Ragazzi, era un cazzo adolescente duro e figo!
Bruce si avvicinò a Filippo: “Oh… ragazzo, hai un corpo magnifico, tutti i muscoli sono così belli e diventeranno ancora più belli!” e gli strinse il bicipite un paio di volte, poi scese con la punta di un dito sul torace per fermarsi sull’ombelico. Abbassò lo sguardo al cazzo e poi lo alzò con espressione timida: “Facciamo qualche cosa a questa grossa cosa?”
Il ragazzo sorrise nervosamente ed accennò col capo. Ora ce l’aveva duro e formava un angolo di 45 gradi, la cappella nuda era gonfia, la pelle sotto la cappella si ritirò un po’ quando la punta del dito di Bruce cominciò a scendere dall’ombelico sopra il pube regolato. Il palmo si fermò sulla cima della cappella e strofinò mentre tracciava con le dita il cespuglio biondo facendo contorcere Filippo, le sue palle si contrassero.
Bruce era seducente: “Oooo mio… cosa si muove sotto il mio palmo? Vuole che gli dia tutta la mano?” Vidi Filippo guardare in giù mentre rispondeva facendo contorcere il pene sotto il suo palmo. Bruce si allontanò leggermente togliendo la mano, finse sorpresa quando lui ansò, e pigiò il palmo sul torace del ragazzo: “Oh mio dio, che bellezza, ed é così vivace!” Filippo ridacchiò e si contorse ancora.
Bruce mosse le dita: “Oh, ragazzo birichino!” Poi, con la punta di un dito sulla cappella, lo pigiò e poi rilasciò. Sorrise, lo prese mettendolo in verticale mentre stringeva: “Oh, è più duro del tuo braccio!” e cominciò lentamente a menarlo su e giù. Filippo stava guardando in giù, le mani sulle anche, poi alzò la testa con gli occhi per metà chiusi e lasciò cadere indietro la testa.
L’uccello duro di Lenny puntava in fuori e quando lo guardai interrogativamente, lui sorrise. Io l’afferrai e cominciai a muovermi avanti ed indietro. Era di 15 centimetri, più corto rispetto a quello di William o al mio ed aveva delle piccole protuberanze dure sui lati. Facendo rotolare di tanto in tanto la sua pelle, notai che la sua cappella era affusolata e di un lucente marrone. La sua scura borsa penzolante continuava a contrarsi.
Vide che aggrottavo le ciglia quando feci correre le dita sul suo pube liscio: “Sì, ci radiamo l’un l’altro così siamo lisci come dei veri culturisti. A Filippo piace lasciare un piccolo cespuglio.”
Gli altri stavano copiando Bruce. William era della stessa altezza di Renato, e quando timidamente gli si avvicinò, lui arrossì lottando nervosamente contro la voglia di coprirsi l’erezione. Essere per la prima volta nudo di fronte ad una ragazza e, omiodio, col cazzo duro! Come detto avevano circa la stessa altezza; con le mani a penzoloni si muoveva nervosamente da un piede all’altro.
William lo guardò negli occhi, sorridendo astutamente, poi guardò in giù e si leccò le labbra mentre si spremeva uno dei suoi seni finti: “Oh com’è bello il tuo coso! Io non ne ho mai toccato uno ed il tuo è così lungo e grosso! E così vivo!” Sorrise quando Renato sembrò mettersi un po’ più comodo.
Quando William gli pizzicò il pene tra pollice e medio e lo mosse, Renato sembrò gelare per un momento, le sue palle si contrassero. È quello che succede quando una ragazza sexy pizzica il tuo cazzo duro per la prima volta. Giusto?
“Che bello!” Disse Renato quando si rilassò un po’ e la guardò arrotolargli indietro la pelle: “Oh amo questa pelle, vedo che Filippo non ne ha.” E sorrise rilassandosi ulteriormente. William pizzicò leggermente la cappella scoperta e lui sembrò tirarsi indietro, William sembrò scusarsi: “Ooops! Mi spiace, il tuo attrezzo rosa e luccicante sembra… così… così bello… quasi buono da mangiare!” e si strinse una tetta. Renato si rilassò ed alzò le spalle sorridendo, aveva superato la fase ‘nudo di fronte ad una ragazza’ e ‘avere un’erezione’. Ed ora, dopo aver goduto l’essere ‘toccato’ era ansioso di avere ‘qualcosa di più’. Quando William gli toccò le palle, queste si contrassero ed ebbe un’espressione sorpresa quando gliele strinse: “Oh bontà divina! C’è qualche cosa di vivo là! C’è anche quella roba succosa?” Renato sorrise orgogliosamente mentre in replica faceva eruttare il suo uccello.
Arnaldo stava lavorando Jerry: “Il tuo cazzo è così bello e grosso e mi piace come il prepuzio scivola indietro sulla cappella. È così carino! Che bello!” Poi fece rotolare le palle con l’altra mano: “Anche la tua borsa è così grossa, bella e soda, riesci anche a schizzare?” E sorrise timidamente. Jerry sorrise ed accennò col capo.
William stava accarezzando le palle di Jerry: “Oh, come sei bello e questi affari sono da uomo!” Jerry sorrise orgogliosamente mentre William continuava con le sue cazzate: “E se non hai problemi, mi piacerebbe che tu mi strizzassi le tette mentre io apro e guardo un vero uccello di uomo.” Jerry sussultò e cominciò a pizzicargliele mentre William gli eccitava il cazzo pulsante e maliziosamente strofinava il pollice sulla cappella bagnata. Will soffocò una risata: “Oh baby, non sapevo che era così sensibile. Perdonami se dico che mi sembra buono da mangiare e mi piacciono questi riccioli che hai. Scommetto che mi farebbero il solletico alle labbra se decidessi di assaggiarlo!” E fece svolazzare le dita sorridendo all’espressione con gli occhi di fuori sul viso di Jerry.
Arnaldo girò lo sguardo sui ragazzi nudi: “Dolcezze, non potete toccare le nostre mice perché abbiamo le nostre cose, ma ci piacerebbe sentire i vostri grossi cazzi duri strofinare nelle fessure dei nostri sederi nudi, poi tra le nostre gambe mentre ci spremete le tette, ci piacerebbe veramente, oh siii… “ Io ero sorpreso come loro, con la bocca aperta, gli occhi fuori della testa ed i cazzi dritti.
Arnaldo si voltò, alzò il dietro della sua gonna e fece segno a Filippo di metterglisi dietro. L’erezione del ragazzo si scosse e divenne ancora più dura quando pigiò i palmi aperti sulle natiche scoperte dell’altro ragazzo. Mise i pollici nella fessura del sedere e cominciò ad allargare le natiche strette per farci entrare il giovane muscolo. Il suo desiderio era evidente ed eloquentemente il liquido pre seminale cominciò a grondare dalla cappella congestionata del suo attrezzo pulsante, rendendola luccicante…

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