Credo fermamente che per quel che riguarda il superfluo, sarei capace di rinunciare a tutto. Sigarette, palestra, occhiali da sole, vino rosso con la carne, ma di una cosa non sarei capace a fare a meno. Delle mie adorate seghe.
Seghe, pippe, pratiche auto erotiche, potete chiamarle in mille altre maniere, ma la sintesi è sempre quella, fare sesso con se stessi.
Annovero le seghe nel superfluo per ovvi motivi, uno perché sono sposato, poi perché oggi scopare è veramente semplice ed alla portata di tutti, ultimo ma non ultimo, perché viste in questa chiave acquisiscono un valore aggiunto.
Ho sempre sentito parlare di chi si masturba a quaranta anni come di un fallito, un pazzo, una persona con gravi problemi sociali, ma non ho mai capito bene perché. Oggi che a quell’età ci sono arrivato anche io, mi rendo conto quanto alla fine sia naturale sedersi in tutto relax su un divano o su una tazza del cesso per passare una mezz’ora immersi in quella piacevolezza che il sesso solitario riesce a dare. Attribuisco questo modo di ragionare, alla refrattaria idea che la sega oltre l’adolescenza è pratica da disperati ed all’innato bisogno dell’essere umano di essere al di sopra di ogni debolezza che possa in qualche modo minare la sua immagine di stabilità. Nonostante questo, la possibilità di fare mia questa teoria è sempre stata tenuta lontana dal sottoscritto e con non poca perseveranza ho difeso l’arte dell’auto erotismo anche in situazioni in cui forse parlare con un muro sarebbe stato più interessante.
La sega viene vista come una mancanza di sesso reale, un surrogato al quale ricorrere se in deficit di materia prima, ma la realtà rispetto queste astruse teorie è ben altra.
La sega non solo rappresenta il piacere con cui coinvolgere donne non alla nostra portata, ma è soffermarsi con o senza dover ricorrere ad esse, su quello che è l’insolito.
Provo a spiegarmi meglio.
Gli amanti delle seghe come me difficilmente quando si masturbano pensano alla penetrazione, sono altri i fattori. L’adorazione dei volti e dei dettagli ad esempio. Nell’immaginario comune c’è la sega con pensieri su attrici inarrivabili o modelle o vicine di casa stupende che si lasciano spiare dalle tapparelle, ma nella realtà c’è quel benessere che ci da ad esempio un viso angelico, un piede in delle scarpe mozza fiato, un pezzetto di coscia intravisto tra una gonna ed uno stivale, un collant velato, una scollatura o perché no, una fisicità che vorremmo toccare ma che non ci metteremmo vicini come partner perché oggettivamente fuori canone.
Per quel che mi riguarda ad esempio, sono sempre stato attratto dalle ragazze “over size”, quelle belle femmine rotonde ma inspiegabilmente sode. Il motivo credo che sia dovuto al loro viso. E’ difficilissimo che una ragazza grassa abbia un brutto viso, nella maggior parte dei casi hanno dei visi angelici, bellissimi, dolci e carnosi e di donne così mi innamoro almeno una volta al giorno. E’ con loro che sogno in bagno ad esempio. Ultima una barista che nel giro di tre mesi credo abbia preso circa quindici chili. Di per se è alta, formosa, ma adesso è diventata un desiderio sessuale sul quale mi abbandono quasi quotidianamente.
E’ importante in questo discorso scindere la sega dall’orgasmo. Si, per quanto possa sembrare assurdo, masturbarsi non è necessariamente eiaculare. Adoro passare del tempo a toccarmi il cazzo per poi ritornare alle attività di sempre senza aver raggiunto l’orgasmo. E’ il privilegio del sesso solitario, è quell’implicazione a dover rendere felici solo se stessi, senza ansie da prestazione o meglio, senza il peso di far felice a tutti i costi il proprio o la propria partner come è giusto che sia.
Mi rendo conto che questo riguarda il mio approccio col sesso a trecentosessanta gradi. Anche quando mi concedo un fine settimana di sesso, difficilmente arrivo alla conclusione prima del giorno successivo. Piuttosto mi fermo, lascio che sia lei a godere e soprattutto lascio che lo faccia più volte, mi piace così, mantiene altro l’ardore e mi coinvolge di più.
Con le seghe è uguale, inizio la mattina e poi magari la tiro avanti due o tre giorni, mi rilasso sognando di succhiarle il clitoride per un giorno intero e poi riprendo la volta successiva.
E’ questo il bello delle seghe, sono infinite.
Non nascondo anche la bellezza del sentirsi il pisello in mano. Fosse per me ce l’avrei sempre fuori. In auto, a lavoro, davanti la tv. Il cazzo eretto e stuzzicato è un passatempo piacevolissimo e una cosa che vorrei esistesse in questo mondo, è proprio la possibilità di poterlo fare senza avere problemi con la giustizia o con la morale comune.
In questo istante a pochi metri da me ad esempio, c’è una ragazza alla quale ho dedicato ed alla quale ancora la dedico questo tipo di attenzione da quasi sei anni. Ecco, se potessi adesso mi metterei vicino a lei e mi tirerei fuori il cazzo per masturbarmi, niente di più, ma sono consapevole che tutto ciò è una cosa impossibile e improbabile. Alla fine quel timore nei confronti del giudizio altrui è latente anche in me.
Fortuna vuole che siamo negli anni duemila, gli anni in cui se non dovesse bastare l’immaginazione, si può chiedere aiuto al progresso.
Si, e credo che anche voi ne sapete qualcosa in merito. Oggi Facebook è una miniera di stimoli, una risorsa anche troppo fruibile ed alla portata di tutti. C’è una cosa che ho scoperto in merito, che l’essere umano difficilmente sa mettersi limiti e se non si ha una forte consapevolezza di se stessi ed un determinato autocontrollo, è facile arrivare dove anni fa non si sarebbe certamente neanche pensati di giungere.
E’ un argomento delicato. Su facebook si ha la possibilità di entrare nella vita e nell’intimità delle persone. Una donna, una musa se vogliamo chiamarla così, se è su facebook ci offre un campionario di immagini sui quali poter passare ore ed ore a toccarsi senza sosta, lo faccio spesso con le foto delle mie preferite, il fatto è che se si decide di andare a random, ci si può imbattere in profili di ragazze sempre più giovani fino ad arrivare dove invece dovrebbe essere proibito arrivare.
Le ragazze non se ne rendono conto, non ne sono consapevoli ed ancor peggio non ne sono consapevoli i loro genitori, ma facebook in merito è più accattivante di un sito porno.
La differenza è nell’esatto opposto. La pornografia non è nell’immagine esplicita, la pornografia è dentro di noi ed esce quando l’esplicito non esiste. Faccio un esempio. Consulto un filmato esplicito in cui una coppia fa sesso orale, la mia mente cerca l’erotismo del come i due sono arrivati a quel punto. Una sorta di trama immaginaria insomma. Questo meccanismo è naturale ed è quello che ci fa apprezzare la pornografia con trama, ma quando quello che guardiamo è un volto o una persona in un qualsiasi contesto quotidiano, quello che pensiamo è entrare in quell’immagine per arrivare a fare sesso con lei. La pornografia che un’immagine casta fa mettere in moto al nostro cervello.
Tutto nasce dall’idea, dalla fantasia e la fantasia come molte altre cose soffre dell’assuefazione che essa stessa genera. Così eccoci a cercare ogni volta qualcosa di più proibito e se non si ha questa consapevolezza, si può arrivare a fantasticare nella maniera sbagliata e con le persone sbagliate. Lo so, è un argomento delicatissimo, ma spesso ci penso ed è per questo che facebook nonostante sia tra le mie risorse preferite, sono dell’idea che debba essere chiuso.
Le famiglie in tutto questo ha una responsabilità elevatissima. Purtroppo nonostante tutto i padri e le madri sono ancora convinti che il pericolo sia altro, ma oggi il pericolo è un monitor ed una tastiera, perché internet non è la possibilità di vedere il mondo da casa, ma è far entrare tutto il mondo in casa nostra.
Detto questo e chiusa questa parentesi, tenersi il cazzo consultando le foto della mia amica barista è un passatempo senza pari. Gli smartphone custodiscono i nostri bisogni e questi bisogni ormai, basta solo tirarli fuori da una tasca.
Un altro fattore importante in merito all’amare le seghe è tutto quello che riguarda il momento che la precede. Un lavoro se vogliamo. Vedere una donna, cercarla su facebook partendo da un luogo o da una persona in comune, chiederle l’amicizia con una scusa o meglio ancora, rischiare il tutto e per tutto e fotografarla per immortalarla in uno schermo.
Non è un dettaglio, è linfa.
Nel mio telefono c’è una cartella nascosta in cui ci sono loro, le mie meraviglie. Foto rubate durante un pranzo che se viste in un contesto normale non hanno nulla di bello, ma per me che le ho s**ttate, cercate faticando non poco, rappresentano un tesoro inestimabile. La scorsa settimana ho immortalato Y.L.E., una mia amica bellissima. Davanti a me.
Onestamente se è bellissima o no non saprei dirlo. Non c’è oggettività nel momento in cui si fa una cosa per poi tirarsi una sega. A volte penso se per una di queste donne lascerei mia moglie e il più delle volte rispondo di no. Perché mia moglie è più bella di loro, più donna, più femmina, ma è mia moglie e quindi se non in determinate occasioni, è più musa per gli altri che per me.
Siamo fatti così. Chissà in quanti telefoni è, chissà quante schizzate sulle sue foto e chissà quanti vorrebbero essere al posto mio, non si rendono conto che forse, anche se la loro moglie pesa ottanta chili, qualcuno vorrebbe essere al posto loro. Le moglie degli altri hanno sempre più fascino.
Y.L.E è un fiotto di sperma, è la mia mano che va imperterrita verso l’orgasmo, perché Y.L.E a differenza di altre mi fa schizzare quasi sempre, forse sono io, ma con lei è dura durare due giorni.
Ha mille difetti, non è femmina, si veste male, ma è giovane, ha 22 anni ed è cicciottella con un viso che Leonardo Da Vinci farebbe un altro capolavoro. La pornografia che suscita Y.L.E è quella pornografia da cena fuori, da giro in centro per comprarle vestiti e scarpe e poi trovarsela davanti trasformata, come una farfalla uscita da un baco. Y.LE è un potenziale infinito e quindi piedi da leccare, viso da baciare, grandi labbra da pulire con la lingua. Ad oggi tra lei e la barista è quasi sempre occupato.
LA sega è questo, è stare bene con se stessi dedicandosi a se stessi, volando con la fantasia, utilizzare dettagli come unica fonte di piacere, è darsi tutto, è sognare, è godere, è avere un segreto da non svelare a nessuno, è quella consapevolezza che spesso è mille volte meglio di una scopata sbagliata, è piacevole solitudine, è come vivere una doppia personalità, è salutare sorridendo mentre si pensa che di li a poco la prossima sega sarà dedicata a lei, è vivere in pace con se stessi, è una di quelle cose assieme alla musica dei Beatles, che più mi spaventa perdere di questa strana ed assurda vita terrena.
Elogio alla Sega e spiegazioni
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