-Umiliazioni- Femmina di scorta
Non portavo ancora la CB e spesso, quando non mi veniva accordato il permesso di segarmi assistendo alle monte, rimanevo per tutto il tempo in erezione. Bull Bruno già da un po’ aveva cominciato a fare battute sul fatto che, non potendomi considerare maschio, non avrei avuto nemmeno il diritto di esibire il cazzetto eretto. Quasi sempre indossavo le mutandine che toglieva a Marisa prima di iniziare a scoparla ma, essendo queste come potete immaginare piuttosto ridotte, non è che nascondessero molto.
L’episodio che sto per raccontarvi inizia durante il pomeriggio di un giorno in cui era prevista la venuta serale del bull. Marisa già da un po’ mi girava attorno come di solito fa quando deve dirmi una cosa ma non ne trova il coraggio…
-Paolo…stavo pensando…
-Cosa?
-…stasera lo sai viene Bruno…
-Lo so, me lo hai già detto.
-…si, non è questo il punto… è che pensavo che una volta tanto si potrebbe fare qualcosa di diverso…cioè…ho pensato che…visto che ogni volta ti tocca aspettare fino alla fine per venire pure tu…ecco…magari una volta avresti piacere di venire prima, così non soffri tutto quel tempo ad aspettare…
Mi suona un po’ strano, ma non ci faccio troppo caso.
-Ma no…non preoccuparti, gli accordi sono quelli e a me sta bene così. E poi scusa…ma a Bruno non dava fastidio se venivo prima di lui?
-No, ecco…non intendevo prima in quel senso…intendevo…prima prima.
-In che senso “prima prima”?
-Prima…prima che lui venga qui, insomma. Anche adesso se vuoi; magari ti do’ pure una mano io…
-Ma dai…che poi magari se ne accorge e s’incazza pure…
-Ma no, anzi…vedrai che starà bene anche a lui…
-Aspè…che cos’è ‘sta storia? E’ un’idea tua o di Bruno, questa?
-Ooh che palle! Mia, sua…che importanza ha? Ti va o no di venire adesso!?
-Ok…e come dovrei venire, di grazia? Vuoi scopare?
-Non dire cazzate…dai! Lo sai che quando ti ci metti sei proprio insopportabile? Sto parlando seriamente…
-Lo so, provocavo soltanto…allora cosa vorresti che faccia?
-Ma niente, ti fai un paio di seghe adesso…se ti aiuta mi metto pure nuda.
-UN PAIO?? Fammi capire bene…te lo ha chiesto Bruno di farmele fare? E perché mai?? Guarda che se non mi dici tutto io non mi faccio nessuna sega…
-Uffff…e va bene visto che ci tieni tanto…Bruno avrebbe piacere una volta tanto di non averti in giro a sbavare a cazzo dritto come un maniaco…
-Un maniaco…IO? Ma non è lui quello che non è soddisfatto se non scopa almeno un paio d’ore di filato!? Comunque non c’è problema, se non mi volete di là con voi vorrà dire che me ne rimarrò in soggiorno per conto mio.
-Ma no…non ha detto questo…lo sai che gli sta bene che tu guardi. Non è il caso di offendersi…è solo che ti vuole avere intorno un po’ più… femminile, diciamo.
-Cioè?
-Insomma, non ti vuole avere attorno col cazzo dritto, tutto qui. Preferirebbe che stasera il tuo cosino se ne restasse a riposo…anzi, testualmente ha detto che vorrebbe avesse un “aspetto inoffensivo”.
-“Inoffensivo”?? Beh…detto da uno che abitualmente se ne va in giro nudo per casa nostra con mezzo metro di cazzo duro come la pietra, suona un po’ singolare, lo ammetterai! Ad ogni modo…ok, va bene dai…
Mantengo comunque la mia aria offesa e mi alzo dal divano.
-Dove vai, adesso?
-Vado a segarmi in bagno. Non ho bisogno di aiuti.
Mi dirigo in bagno e mi chiudo la porta alle spalle. Mi raggiunge la voce di Marisa attraverso la porta chiusa:
-Guarda che te ne devi fare almeno due…per sicurezza.
La prima sega me la tiro facendo una doccia. Non ho particolari problemi a raggiungere l’orgasmo anche se, a dire il vero, sono un po’ incazzato con Marisa. Per la seconda ovviamente devo far passare un po’ di tempo, per cui esco dal bagno e mi metto a guardare un po’ di tele.
Marisa ha il buonsenso di evitare di chiedermi com’è andata, anche se intuisco che vorrebbe.
Passata un’oretta, me ne ritorno discretamente in bagno per il secondo round. Stavolta però ho difficoltà di concentrazione e, soprattutto, poca voglia. Accarezzo l’idea di barare e dire a Marisa che anche la seconda è fatta, ma sono solo le sette di sera e temo che per le nove e mezzo-dieci, ora in cui Bull Bruno e Marisa saranno in piena azione sotto ai miei occhi, la voglia potrebbe essermi tornata e il pisello potrebbe tradirmi.
Provo ancora per un po’, poi getto la spugna. Maledico in cuor mio le strampalate richieste di Bruno, esco dal bagno e chiedo aiuto a Marisa.
E’ sul divano a guardare lei la tele, stavolta.
Mi scoccia un po’ adesso, dopo aver fatto il sostenuto, chiederle una mano per potermi eccitare, ma, dato che mettermi al pc a segarmi davanti a lei sarebbe ancora peggio, mi tocca ingoiare il rospo.
-Senti…la prima l’ho fatta, però magari se potessi darmi quella mano di cui parlavi almeno per la seconda…mi sarebbe utile per essere più veloce.
Mi guarda con aria falsamente sorpresa, senza scomporsi.
-Credevo avessi detto che avresti fatto da solo…cos’è…non riesci più a farti rizzare il pisellino?
Sarei tentato di mandarla a quel paese e lasciar perdere, ma tanto oramai la faccia l’ho persa già e molto altro da perdere non mi rimane. Tento comunque un’ultima patetica giustificazione:
-Beh, ma è la seconda in poco tempo…da solo non ho stimoli…
-Strano…eppure credevo fossi un esperto, nel settore (e fa con la mano il gesto di chi si tira una sega, per illustrare meglio a che settore si riferisce)…guarda…non te lo meriteresti…lo faccio solo per non dispiacere Bruno.
Però, invece di mettersi nuda come aveva promesso prima, si limita ad tirarsi su la gonna e a spostare di lato lo slippino aprendo un po’ le gambe. Rimane sul divano senza nemmeno smettere di guardare il programma tv. Non un buon inizio.
Sono imbarazzatissimo mentre slaccio i pantaloni e me lo tiro fuori prendendolo in mano, non so bene come mettermi e cosa fare. La sua indifferenza di certo non aiuta.
Scarto l’idea di rimanermene lì in piedi a segarmi accanto a lei come un idiota e opto per sedermi sulla poltrona lì vicino. Inizio a menarmelo.
Le cose non vanno tanto meglio e le frasi che di tanto in tanto mi rivolge, senza nemmeno staccare gli occhi dalla tv. peggiorano la situazione; sono commenti del tipo: “Come va?” oppure “Ti manca ancora molto?” o anche “Vedi di non sporcare la poltrona, quando vieni”.
Alla fine ha pietà di me e mi dice di andarle vicino:
-Mi sa che da lì combini poco…vieni qui dai…no, non sul divano, inginocchiati qui tra le mie gambe…ecco così…annusami la figa dai, non smettere di toccarti però…
Faccio come dice e le cose migliorano abbastanza, raggiungo rapidamente un sufficiente grado di erezione e accelero il ritmo…
-Lo vedi che così va meglio? Dai che ci sei quasi e credo proprio che dopo questa non dovremmo davvero avere più problemi, per stasera…
E’ vero che ci sono quasi, ma sono ancora frenato dall’imbarazzo della situazione, fatico a raggiungere l’orgasmo.
La cosa si risolve quando decide di darmi un’ulteriore aiuto massaggiandomi le palle col collo del piede mentre continuo a segarmi.
Schizzo in terra la poca sborra che ho ancora nelle palle e ringrazio il cielo che sia finita. Lei risistema slippino e gonna e si concentra di nuovo sulla tele, dicendomi:
-Prendi un kleenex e pulisci bene in terra, adesso. Poi vai a lavarti che devi finire di prepararti.
Prepararmi?
Quando esco dal bagno dopo essermi sciacquato il pisello, trovo disposte sul letto un paio di autoreggenti di un bel rosa acceso. Sono particolarmente belle, con grossi fiocchi di seta rosa attorno al bordo superiore di ciascuna gamba. Potrebbero essere per Marisa o per me, non ne sono sicuro finché non vedo anche i miei sandali da troia: sono decisamente per me.
-E queste?
Faccio a mia moglie che è lì in camera a rovistare in un cassetto.
-Sono per te, dai mettile, su.
Non discuto e le indosso.
Le calze femminili mi sono sempre piaciute e sentirmele sulla pelle mi ha sempre eccitato, ora però, dopo due seghe consecutive, non hanno molto effetto sul mio cazzetto stanco.
Marisa ha smesso di rovistare e in mano stringe un piccolo oggetto cilindrico: un rocchetto di nastro di seta rosa.
-Vieni qua, dai, che voglio metterti una cosa…
Taglia con le forbici un pezzo di nastro lungo più o meno come il mio braccio e mi fa cenno di avvicinarmi. Mi avvicino perplesso e prima che abbia il tempo di dire nulla, me lo passa attorno alla base del cazzo, sotto alle palle. Lo annoda, non molto stretto in verità, e poi realizza un bel fiocco sul davanti.
-E questo a che servirebbe?
-A dargli un’aria carina, no?
-Ma insomma…non bastava che se ne stesse moscio…adesso anche il fiocchetto rosa? Non se ne potrebbe fare a meno?
-Ma daaai che ti sta benissimo…e poi…guarda che aria più femminile che ti dà! Fa pure pendant coi fiocchi delle calze. A Bruno piacerà tantissimo!
Mi guardo allo specchio e devo ammettere che, così confezionato, il mio pisellino sembra più una grossa clito infiocchettata che un organo genitale maschile. Ha un’aria tenera, gentile. Inoltre il mio pisello, pur non del tutto da disprezzare quando eretto (sui 17 cm), quando è a riposo si riduce molto di dimensione, assumendo l’aspetto di quello di un ragazzino (5-6 cm) e la sacca delle palline appena svuotate, completamente depilata come sempre, ha l’aspetto di un morbido batuffolo rosa.
Nonostante l’imbarazzo di vedermi conciato così, devo ammettere che quel fiocco ha un notevole impatto visivo.
Un paio d’ore dopo me ne sto in piedi accanto al letto sul quale bull Bruno sta riprendendo le forze tra la prima e la seconda monta.
Pare abbia molto apprezzato il modo in cui sono agghindato e soprattutto la totale mancanza di velleità mostrata dal mio pisellino infiocchettato.
Al punto che mi ha concesso di leccare la figa di Marisa prima che la penetrasse e ha addirittura voluto che fossi io a prenderglielo in mano e a guidarlo nella figa bagnata di lei che aspettava a 4 zampe sul letto.
Per tutto il tempo che è durata, il mio cazzetto si è comportato benissimo, rimanendosene al suo posto, in assoluto riposo.
Mia moglie ha ora il capo poggiato sul torace muscoloso di lui mentre con una mano manipola languidamente il suo membro asinino per farglielo venire duro di nuovo. Evidentemente non le è bastato e ne vuole ancora.
-Paola… vai in bagno e portaci l’olio Johnson, da brava…
Quando bull Bruno chiede l’olio Johnson vuol dire una cosa soltanto: vuole scoparla nel culo.
Sto per andare, ma Marisa pare abbia qualcosa in contrario:
-No…dai Bruno…nel culo no oggi…non è che non mi piace, lo sai bene, ma l’ultima volta mi hai fatto male e sono ancora indolenzita…mettimelo ancora in figa, dai.
L’olio in tal caso non servirà, vuoi per la naturale umidità della figa di mia moglie quando ha a che fare col cazzo di Bruno, vuoi per lìabbondante quantità di sborra che le ha schizzato dentro non più di 20 minuti fa e che sta ancora colandole dalla figa. Ragion per cui, mi fermo.
Bull Bruno sembra deluso, ci pensa un po’ sopra, poi si riscuote:
-Vai a prenderlo lo stesso, Paoletta…ho troppa voglia di culo di femmina, oggi…
Vado e torno con il flacone dell’olio.
-Vabbè…se la femmina n.1 rifiuta le attenzioni del maschio di casa…vorrà dire che ci penserà la femmina n.2 a ritirare il premio…
Ohssantinumi…lo sapevo…lo vuole buttare al culo a me, adesso!
-Sali sul letto e mettiti in posizione come Marisa prima, Paoletta.
Non ne avrei la minima voglia, ma non me la sento di contraddirlo. Salgo sul letto e mi metto alla pecorina, dopo avergli consegnato il flacone.
-Marisa…hai rifiutato il tuo maschio e va bene, ma potresti almeno renderti utile…ungimi bene il cazzo dai…coosì, brava…adesso anche la figa anale di Paoletta…ecco versagliene un po’ sopra poi fanne entrare un po’ con le dita…peeerfeetto!
Premo il viso sul materasso, culo in aria, mentre vengo lubrificato, poi tocca a Marisa, stavolta, guidargli il cazzo dentro di me. Spinge forte e, anche se l’olio ne facilita l’introduzione, come sempre sento dolore e mi tocca stringere i denti. La mancanza di appetito sessuale derivante dalle eiaculazioni forzate cui mi sono sottoposto nel pomeriggio rende la cosa ancor più sgradevole.
Mi monta come un ossesso per una buona mezz’ora. Noto che ogni volta che sta per venire si interrompe, contrariamente a quanto spero vivamente, riguadagna fiato e controllo e poi ricomincia. Non riesco a capire se lo sta facendo per prolungare il suo piacere e, di conseguenza, la mia agonia, oppure per vendicarsi in qualche modo di Marisa che prima lo ha rifiutato. Lei, dal canto suo, per un po’ fa l’indifferente, poi, quando oramai è chiaro che difficilmente le toccherà una seconda dose di cazzo stasera, si poggia con la schiena alla spalliera del letto, apre le cosce e inizia a sgrillettarsi freneticamente godendosi lo spettacolo.
Commento finale di bull Bruno dopo essersi svuotato i coglioni dentro di me:
-Avere una femmina di scorta ha i suoi vantaggi, bisogna ammetterlo.