Sabrina è svenuta sul proprio letto. E’ stata messa piegata a 90 gradi, con la testa rivolta verso i piedi del letto.
… stata drogata con del cloroformio. Le mani e i piedi sono legati alla struttura del letto. La bocca è tappata con un bavaglio.
Sul letto sono seduti tre africani completamente nudi: Alì, Abdul e Mohamed. Sono stati assunti per stuprarla, e sono stati scelti in base ad una sola caratteristica: la dimensione del loro cazzo.
Quando si organizza lo stupro di una giovane donna bianca non c’è niente di meglio di 3 negri con dei cazzi enormi che non scopano da mesi.
Giorgio, il marito di Sabrina, è ammanettato alla poltrona. Anche lui è imbavagliato. Prima di farlo sedere gli è stato infilato un vibratore acceso nel culo. Chin, una ragazza cinese, è inginocchiata ai suoi piedi. E’ completamente nuda sta facendo un pompino a Giorgio. Non è una prostituta di professione, ma solo una povera ragazza senza un quattrino, costretta a vendersi per non morire di fame.
A coordinare le operazioni c’è una donna tedesca. E’ alta 1,90 e ha lo sguardo di un gerarca nazista. Indossa una tuta nera aderente, come quella di Eva Kant. Non ha un nome, ma nel giro la chiamano “Morte”.
Tiene stretta a se una cartellina, con dei fogli che ricontrolla meticolosamente.
Si muove su e giù per la stanza, controllando che ogni cosa avvenga come previsto dai suoi appunti.
Tutto deve svolgersi esattamente come da programma. È una professionista esperta, e non ama sbagliare.
Sabrina rinviene, è ancora stordita e subito non si rende conto della situazione. Quando però si rende conto di ciò che sta succedendo va nel panico.
Prova a urlare ma il bavaglio impedisce ad ogni suono di uscire. Prova a divincolarsi ma la corda con cui è immobilizzata è fin troppo tesa.
Riesce solo a muovere la testa e tutto ciò che vede la spaventa. Essere nuda e legata, davanti a tutti quelli sconosciuti è la cosa più imbarazzante che le sia mai capitata. Non sa cosa possano volere da lei, ne capisce perché il marito sta ricevendo del sesso orale, ne che fine abbiano fatto i vestiti che indossava.
Ad un cenno di Morte, questo sadico gioco parte.
Alì, si posiziona sotto di lei, la afferra, e in un istante la penetra. Il suo cazzo entra di colpo senza alcuna lubrificazione o eccitazione. E fa male. Sabrina sente come se la sua vagina fosse stata squarciata, per quanto è grande il cazzo che la sta sfondando.
Prova a lanciare un urlo di dolore, ma invano. Afferra la coperta del letto con le dita piantandoci dentro le unghie ma non basta a sopportare ciò che prova.
Cerca disperata lo sguardo del marito, ma vede che il marito non sembra provare alcuna compassione, bensì la fissa mentre si gode il pompino che sta ricevendo.
Sabrina è incredula, le sembra impossibile che il marito possa godere e fissarla mentre lei viene stuprata.
Alì continua ad andare avanti e indietro nella sua fica, e più va avanti più le sembra di impazzire.
Morte fa un altro cenno.
Abdul si pone in ginocchio dietro di lei, appoggiando il suo enorme cazzo al suo minuscolo sfintere anale.
Sabrina intuisce ciò che sta per accadere, il suo ano è vergine e sa che essere deflorata da un simile bestione sarà tremendo.
Prova a liberare mani e piedi con tutte le sue forze ma i nodi sono troppo stretti.
Abdul da un fortissimo colpo secco e la sfonda. Sabrina prova il dolore più lancinante della sua vita, come se il suo culo fosse stato fatto a pezzi.
Le lacrime iniziano a sgorgare a fiotti dai suoi occhi.
Il negro inizia ad andare su e giù nel suo culo ed ogni movimento le provoca una fitta.
I due negri vanno sempre più veloci dentro di lei provocando un immenso bruciore ad entrambi i buchi.
Sabrina preferirebbe morire più che continuare a subire questa tortura.
Cerca di nuovo con lo sguardo gli occhi del marito, ma lui ha un’espressione beata sul volto e sta per venire.
Morte fa un ulteriore cenno.
Mohamed si posiziona sdraiato sotto di lei, affianco ad Alì.
Sabrina pensa che uno voglia sostituire l’altro, ma la realtà è ben peggiore. Vogliono metterle due cazzi nella fica e Sabrina non può ribellarsi.
Il dolore che la donna prova è già immenso ma nessun altro nella stanza sempre badarci.
Mohamed prova a inserirsi ma non ci riesce, la fica di Sabrina è troppo stretta per permettere a due cazzi così grossi di penetrare.
Alì sfila per un attimo il proprio cazzo, dopodiché entrambi posizionano la propria cappella contro la vagina di Sabrina.
All’unisono spingono con tutta la propria forza.
La fica si Sabrina viene letteralmente sfondata. Sabrina sente uno strappo, come sa la sua fica fosse stata tirata in due direzioni diverse.
Le grandi e piccole labbra e le pareti interne della sua vagina hanno oramai cambiato forma e dimensione per adattarsi quei due corpi estranei.
Vedendo la moglie devastata da quei tre enormi cazzi Giorgio viene riversando tutto il proprio sperma nella bocca di Chin.
"Inghiotti" ordina Morte a Chin.
Chin è nauseata dal sapore e dall’odore che sta avvertendo ma sa di non poter discutere un simile ordine.
Inghiotte tutto lo sperma in un sol colpo, cercando di non vomitare.
"Sbrigatevi" ordina Morte ai 3 negri.
I tre negri iniziano ad andare velocissimi per venire prima possibile. Il bruciore nelle membra di Sabrina raggiunge livelli inimmaginabili, si sente come se avesse un tizzone accesso direttamente dentro il suo corpo.
Dopo alcuni minuti, uno alla volta, i 3 vengono, inondandole fica e culo di sperma, ed escono da lei.
"Togliete il bavaglio" ordina Morte.
Il bavaglio viene immediatamente rimosso
Sabrina finalmente può parlare ma non ha la forza per parlo. Emette dei suoi, più simili a rantoli che parole.
Lei non se ne accorge ma dei rivoli di sangue le escono sia dalla fica che dal culo. I 3 negri l’hanno devastata.
"Ti conviene sperare che questi 3 non avessero qualche malattia sessualmente trasmissibile, sai?"
Il tono di Morte adesso non è più quello di una macchina, adesso sembra quasi umano.
"Anche perché non è che abbia fatto alcun controllo quando li ho assunti, mia cara"
Sabrina è senza parole, non capisce come possa “mia cara” dopo quelle che le ha appena fatto subire.
Morte si siede sul letto, con le gambe accavallate.
"Chin, quasi dimenticavo, togli le manette al signor Giorgio e toglili il vibratore dal culo"
Chin esegue molto velocemente, difatti le manette erano chiuse ma senza essere state chiuse a chiave, per cui sarebbe bastata una semplice pressione della mani o dei piedi per aprirle.
"Vedi mia cara, abbiamo eseguito tutta la scaletta alla perfezione, il tuo triplo stupro, tuo marito spompinato e sodomizzato dal vibratore. Però, ho come la sensazione che manchi ancora qualcosa"
Sabrina è ancora più terrorizzata, non riesce a credere che possa es****re qualcosa di peggio per completare l’opera.
"Oh, non temere, non voglio farti altro male" dice Morte in tono quasi rassicurante
"Abdul. Alì. Portate qui il marito"
I due negri afferrano il marito per le braccia e lo porgono al cospetto di Morte e di Sabrina.
Giorgio ha una strana espressione dubbiosa.
"Mohamed, slega la mano destra della moglie"
Il negro esegue quanto richiesta.
"Mia cara, potresti gentilmente afferrare lo scroto di tuo marito?"
Sabrina non sa cosa fare ma ha paura a contraddire una donna così lucidamente malvagia, per cui afferra lo scroto del marito.
"Ti starai chiedendo perché abbiamo fatto tutto ciò, perché ti abbiamo rapito, denudato e stuprato. Il mio contratto non prevede che io te lo dica, ma, secondo me meriti di saperlo"
Sabrina guarda Morte incuriosita
"E’ un regalo. Lo abbiamo fatto perché tuo marito ci ha pagato 5.000 euro per farlo. Sbaglio o oggi è il tuo compleanno?"
Sabrina si sente crollare. Se prima le avevano devastato il corpo adesso è la sua mente ad essere sodomizzata.
"Tu…tu…" chiede al marito "tu.. hai voluto questo?"
"Sì" ammette lui
Sabrina stritola le palle di Giorgio con tutto il proprio odio.
Le sente appiattirsi contro il palmo.
Giorgio prova a staccarsi dalla sua presa ma i due negri lo tengono ben immobilizzato.
Sabrina schiaccia con maggiore intensità mentre il marito urla grida disumane.
Sabrina è implacabile e non si ferma, la sua morsa è così potente che entrambe le palle scoppiano.
Giorgio sviene e viene lasciato cadere per terra.
"Ben fatto mia cara" afferma Morte "ah, un’ultima cosa. Vedi quella cosa lassù? E’ una telecamera. Abbiamo filmato tutto lo stupro. Tu non vuoi che il nastro venga inviato ad amici e colleghi, vero?"
Sabrina prova un terrore mai provato prima.
"Non ti preoccupare. Basta che tu nei prossimi giorni esegua le nostre richieste e il nastro rimarrà privato. Adesso riposa"
Morte tappa il naso di Sabrina con un panno imbevuto di cloroformio facendola svenire nuovamente.
Degrado
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