[b]fumate e felici[/b]

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una delle più belle serate
sono una bella ragazza di 23 anni, circa così: sono bisessuale e mi piace scopare
ci tengo a precisare che non sono una troia, non la dò a tutti, solo a chi mi piace
Siamo uscite io e Sarah quella sera, il solito giro di locali in centro. Amici che ci fermano, parliamo della settimana della festa fatta la domenica passata, un cocktail offerto ed erano arrivate le tre ora di andare a casa, visto che non avevamo programmato di andare in disco. Ci apprestiamo ad andare via quando incontro Max, un caro amico a cui tempo fa avevo chiesto della roba per la festa che ormai era passata, niente di che tanto ci si diverte lo stesso (c’era l’alcol). Max mi ferma e si chiaccherare della festa e dispiaciuto ci fornisce qualche scusa che non stiamo a discutere, ma per farsi perdonare ci offre una sigaretta che stavamo per accenderci, giusto per continuare a parlare però lui ci saluta e scappa, a quel punto metto la cicca nel pacchetto visto che non avevo voglia di fumare e lo stesso fa Sarah, così ci avviamo alla macchina. Arrivate alla piazza del nostro paese scendo e ci fumiamo un sigaretta, ma appena accesa mi accorgo che la cicca di Max è speciale! io e sarah ci troviamo dopo 5 minuti a ridere come delle sceme in una piazza deserta. Eravamo strafumate!
E come accade ci è venuta fame, ma non se ne parlava di andare in giro a quell’ora, la soluzione fu andare a casa di Sarah nel quartiere a pochi passi dalla piazza e rimpinzarci di schifezze, maionese, brioches, patatine ecc. Dopo di che le dissi che mi mancava solo scopare quella sera. (io e lei avevamo già avuto qualche rapporto giusto per fare le nostre prime esperienze lesbo, ma sempre restando amiche, senza avere una storia) Lei evidentemente era del mio stesso avviso e mi quasi scherzando per provocarmi si avvicino con le labbra alle mie e mi sfiorò con la lingua stuzzicandomi all’inverosimile. Io non ci stavo e volli provocarla anch’io mi abbassai i jeans e le feci vedere i peli del mio monte di venere. La partita era cominciata. Estasiate dal fumo eravamo indolenti delle provocazioni che ci facevamo, gli sguardi era languidi ma giocosi, frusciando nel vestito ci toccavamo, avvicinadoci sempre più, il tempo non esisteva, c’era la volontà di assaggiarci di ridere. In ogni caso ci spogliammo e fummo avvinghiate l’una all’altra le lingue si scioglievano assieme le mani andavano a toccare ogni parte del corpo. I seni si urtavano, si sfregavano, le sue grosse e a punta le mie grosse a pera. Per raggiungere il piacere avevamo incrociato le gambe così che le nostre vagine si toccassero e con il movimento del bacino le nostre clitoridi si baciavano sempre più forte sempre più bagnate sempre più fino all’orgasmo che ci fece sussultare.

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