BASTA! (secondo episodio) Il risveglio.
La bocca impastata, cattivo odore dentro al naso, farmaci, disinfettati ed odore d’urina e gusto di sangue… e tanto dolore, sono intontito e dolorante, tantissimo dolore…. voglio morire, sento troppo dolore, solo fastidio, il corpo mi brucia, urlo!!!! soffro in dormiveglia. Svengo.
Mi riprendo. Aiuto tutto mi fa male, mi irrita anche la luce …ombre, intravedo braccia e visi che parlano… ma non li capisco, mi toccano il braccio, aghi, flebo, tante iniezioni….si, ora mi rilasso, mi sembra di esser stato tritato da un macina-sassi, tutti i muscoli sono indolenziti ma soprattutto il petto brucia da morire, e il ventre, che mi è successo! chi sono, dove sono?
Passano i giorni, uno, tre o più, resto semi incosciente per quei farmaci che mi danno in flebo, assieme ai nutrimenti. Fastidio, il corpo lancia segnali di fastidio, qualcosa non va?
Niente è andato a buon fine? Di sicuro non ha funzionato? Fa un male cane ovunque, mi sembra di esser passato in un tritacarne. Chiedo ancora morfina.
Ora ricordo, sono Mario ed ho voluto io questa tortura.
Si, accidenti, è tutta colpa mia, ma se potessi tornare indietro… sopporterei anche la suocera!
Sento il gusto dei farmaci che mi devasta il palato, i muscoli sono ancora indolenziti ma più forte è il dolore che sento sotto, dal petto e giù, tra le gambe e, un dolore forte che brucia, che uccide. Lo sapevo, ma non immaginavo tanto. O forse che le mie aspettative avevano ignorato questi aspetti negativi? Chiedo pietà, più morfina, si bella infermiera, presto!!! bofonchio un grazie e riprendo a dormire…. sii-iii. Ora va meglio, posso sognare e sopportare.
Quante settimane son passate? Ora sto meglio. I dottori mi fan continuamente visite, sorridono tutti, sempre più compiaciuti, ma a me fa ancora male quando visitano e medicano, sono immobilizzato in questo letto inerme e debole. Urlo ora quando cambiano i punti e mi sistemano, chiedo morfina, non resisto. E dormo…. bello dormire… rilassa.
Oggi va meglio, che giorno sarà? Male ancora ma il dolore al petto è più lieve, ma tra le gambe, e nel basso ventre c’è un fastidio, punti che tirano, cateteri che bruciano. Urinare ed urlare…… gemo quando mi fanno far la lieve ginnastica.
Mi brucia sotto. Vedo meglio, la stanza asettica, più luce, l’amorevole giovane infermiera mi sorride… bella si ma… non .. mi attira .. affatto. Sono troppo debole. Mi parla.
– “Oggi il dottore la visiterà meglio, forse potrà alzarsi, va tutto bene Maria?”
Sorrido, ora si mi piace: mi ha chiamato Maria, la mia nuova vita è iniziata!!!
*(appendice e dettagli: VM 18 anni ed astenersi sensibili*)
Le visite psicologiche e fisiche preparatorie, come gli esami fatti erano andati benissimo, i medici mi avevano spiegato le cure ormonali da fare prima e dopo, e che mi avrebbero fatto perdere il desiderio, e fatto crescere un piccolo seno. Che poi poteva chirurgicamente essere aumentato a piacere. Qui, nel petto il lavoro era “semplice” una piccola incisione sotto l’aureola del capezzolo, l’inserimento delle protesi in silicone, i pochi punti invisibili e le “tette” son presto fatte.
Più lungo e doloroso era il lavoro e l’intervento del piano sottostante: anche se ero scarsino le incisioni e le ricostruzioni erano maggiori. Spesso chi affrontava queste cliniche preferiva evitare il taglio netto, e si preparava ad affrontare una vita lavorativa da transessuale, ma io non ero interessato a prostituirmi così!
Le mie conquiste spesso ridevano dei miei quasi 12 cm, anche se ben portati in un corpo da adone!Addirittura la moglie da vergine (se lo era?) non aveva sofferto molto la prima volta. Anzi aveva sofferto di più dopo, e spesso si divertiva di più con il didlo che s’era comprata!
Tornando alla chirurgia, il pisello sarebbe stato tagliato, sbucciato come una banana, svuotato dei corpi cavernosi (cercando di recuperare il tanto sangue) rigirato come un guanto all’interno, dove un divaricatore posticcio avrebbe creato spazio.
Il lavoro importante era di mantenere al massimo i vasi sanguigni e tutte le terminazioni nervose.
Smembrando il glande a formare un clitoride e le grandi labbra. Con un sovrapprezzo la ricostruzione delle piccole…senza far cicatrici. Ed io non avevo badato a spese.
Sarebbe stata inserita una protesi posticcia inizialmente per tener dilatata la vagina, da eliminare dopo 3 o 5 settimane dopo le dimissioni. Più restava meglio veniva.
Miracoli della microchirurgia estetica.
I risultati estetici sarebbero stati garantiti, ma quelli funzionali? Forse no. Neppure pagando!
Nessuna promessa sulle funzioni. Non solo riproduttivi, che in questa clinica non interessavano. Sarebbe stata una donna funzionale a tutti gli effetti? Poche garanzie. Sicuramente bella, abbastanza funzionale. Funzionante forse, restava un margine di rischio che avevo deciso di accettare. L’orgasmo vero di una donna secondo i vari medici era in pratica escluso. Se arrivava una sensazione simile sarebbe stato un fattore solo mentale o quasi. Non sarebbe stato più come prima di certo. Quello maschile non lo avrei più raggiunto? Difficilmente con stimolazioni adeguate e lubrificate si poteva provare una sorta di piacere, forse. Sarebbe stato solo un bel contenitore, un’organo simile e quasi perfetto ma inutile? Un buchino piacevole per altri? Certamente ma non forse per me. Ma, non si sa mai come vanno le cose.
Ma dopo il taglio dei testicoli l’eiaculazione e l’orgasmo di prima sarebbero stati impossibili.
E quello femminile? Irriproducibile! non era possibile sostituire gli schizzi del maschio con un bell’impianto artificiale di spasmi o di orgasmi femminili, o con altre sensazioni date dalle cure di ormoni. Se non altro niente ciclo! Potevo andare in moto o a cavallo quando volevo!
Gli orgasmi veri in pratica non ci sarebbero stati, al massimo nel godimento un po’ di liquidi, alcune ghiandole prostatiche restavano a produrre dell’umidità inutile per il rapporto, ma tardivi nei tempi e insufficienti nei modi. Non come le vere donne che eccitate si bagnano prima dell’uso.
Ma a questo avrebbero rimediato con farmaci e c’erano delle interessanti creme da usare prima, che tenevano la parte morbida, liscia e profumata e avrebbero favorito la piena sessualità!
Interessante pure il lavoro sui dettagli, nel periodo di cura potevano eliminare ogni difetto e lavorare sull’aspetto, pelle, peli e capelli: prima e durante tutta l’operazione lunghissima in anestesia generale, sarei stato depilato a fondo ovunque, e con un nuovo trattamento a base di anticorpi anti-cheratina potevo scegliere di perdere completamente il pelo, o di evitarne del tutto la ricrescita. In zone a mia scelta, ed avevo scelto bene. Simulazioni al computer mi davano un aspetto davvero notevole. A parte zone specifiche di mia scelta ove potevo scegliere pure il colore definitivo del pelo.
La mia scelta? Via tutto tranne: nella testa, dove volevo solo capelli biondissimi, e naturalmente il bel triangolino biondo argentato sotto, che con la mia pelle naturalmente ambrata era uno schianto nelle simulazioni. Avrei evitato per sempre di farmi qualsiasi ceretta, se lo sapesse Marica, sai l’invidia!