Micetta – gli dissi dopo aver fatto all’amore-è un pò di tempo che ti trovo cambiata, sei più nervosa del solito, anche quando facciamo l’amore mi sembri meno presente, cosa ti sta succedendo?–niente-rispose-forse il lavoro lo stress non so–non penserai per caso a qualcun altro–ma figurati , a me basti tu, non come te che con la scusa degli amici ogni tanto mi incorni–ma cosa dici, ti sono fedele– stai zitto ho le prove ma sopporto perchè ti amo , e poi ti dico la verità quando rifacciamo l’amore, dopo che sei stato con un altra sei più focoso e mi fai volare alto, ma adesso dormiamo, sono stanca, buonanotte amore-. Nei giorni seguenti cercai di toccare l’argomento ma lei faceva lo gnorri o cambiava discorso. Passarono circa due mesi e io mi ero dimenticato di quella sera, anche perchè tutto era ritornato come prima, era ancora la mia Micetta. Una sera rincasando dal lavoro la trovai a letto con gli occhi gonfi e il naso che le colava-cosa ti succede amore–un tremendo raffreddore, sono tornata prima dal lavoro,non ce la facevo a tenere gli occhi aperti, scusa ma per la cena ti devi aggiustare–non preoccuparti per me, l’importante che ti passi, mi spiace domani è il nostro quindicesimo anniversario di nozze e volovo portarti in un ristorantino romantico per festeggiare–visto lo stato in cui sono ho già pensato io, ho telefonato in gastronomia e domani sera la cenetta romantica la facciamo qui al lume, ti và–ottima idea ma adesso dormi,buonanotte-. La sera seguente mentre rientravo pensavo a quello che avremmo potuto fare dopo cena e già mi stavo eccitando, entro in casa-ciao sono arrivato,dove sei?–sto facendo la doccia,fai attenzione che fra poco arriva il garzine della gastronomia,apri tu mentre finisco di prepararmi–nello stesso istante sentii il campanello,andai ad aprire e rimasi basito, una stangona che sembrava uscita da una pubblicità di intimo (ma era vestita) mi si parò davanti-Ciao tu sei Gino il marito di Anna, piacere sono Clara, una sua intima amica- strano non mi aveva mai parlato di Clara–accomodati prego–Anna si sta preparando,sai stassera festeggiamo il nostro quindicesimo annivarsario–lo sò è per questo sono quì mi ha invitato–continuavo a non capire più niente.-Ciao Clara bene arrivata- si baciarono-vedo che hai già fatto conoscienza con mio marito,è come te lo avevo descritto?–direi meglio se non ti ingelosisci–figurati, ma adesso accomodiamoci in sala a cenare. Avevo preparato due bottiglia di Traminer in frigo, le presi e ci accomodammo. La cena fu piacevole così come la conversazione Clara oltre ad essere molto bella era anche molto intelligente con un pizzico di ironia sottile, e fummo tutti a nostro agio.-Vado a preparare i caffè-disse mia moglie, si alzò e andò in cucina e successe quello che non mi sarei aspettato. Clara,seduta davanti a me, si tolse una scarpa e ciminciò a sfregarmi il piede sul mio cazzo, rimasi di sasso non sapevo ne cosa fare ne dire, il cazzo cominciava a tirarmi. Quando arrivò mia moglie lei imperterrita continuò il suo gioco, cominciavo a fremere, non sapevo che reazione avrebbe avoto mia moglie nello scoprire il fatto,-Amore cosa c’è, ti vedo nervoso, forse non ti è piacuta la cena–ma no tutto bene risposi non riuscendo a nascondere un certo imbarazzo–forse non ti piace che la mia amica ti faccia piedino sotto il tavolo?–ma cosa dici-farfugliai–ma l’ho invitata di proposito,questo è il mio regalo-cominciai a capire l’arcano gioco , mi alzai e dissi-se vogliamo divertirci diamo inizio alle danze. Non riuscimmo arrivare nella camera da letto che eravamo già nudi,suduti sul divano,mi stavano facendo un pompino a due bocche, una mi succhiava la cappella l’altra i coglioni, Clara si insinuò con un dito a solleticarmi il culo, stavo per venire, mia moglie se ne accorse, mi serrò la cappella con i denti-e no mio caro il piacere deve essere reciproco–La presi la girai a pecora e gli infilai tutto il cazzo in figa,era già fradicia,Clara si sdraiò sotto a lei e cominciò un lavoro di lingua sia sulle mie palle che sul clitoride di Anna,che a sua volta la stava leccando furiosamente. A quella vista la sborra che avevo nei coglioni cominciò a ribollire,Clara se ne accorse mi diede una strizzata e disse-no, adesso voglio un bel smorzacandela così lecco il culo alla tua mogliettina- Detto fatto mi ritrovai steso a terra con mia moglie seduta sul cazzo, menava lei le danze, più che una chiavata era un pompino fatto con la figa, riusciva a contrarre e a rilasciare i muscoli di modo che il cazzo fosse risucchiato dentro di lei, nel frattempo mi stava succhiando la lingua , anche lì a mò di pompino. Clara si dava da fare con il suo buco del culo, ogni tanto una leccata di palle mentre si sditalinava furiosamente.-Godo godo-urlai non riuscivo più a trattenermi–sborrami in bocca in bocca la voglio-disse mia moglie,(stranissimo, mi aveva sempre detto che la sborra in bocca la faceva vomitare), si alzò di s**tto e se lo infilò tutto in bocca,solleticandomi con la lingua il filetto della cappella. Gli scaricai tutto quello che avevo dentro nella sua gola,non mandò giù, si girò verso Clara e la baciò in bocca, si stavano scambiando il mio nettare le due porche. Iniziarono un furioso 69 con dita infilate in ogni buco, gemevano e si contorcevano, biascicavano parole incomprensibili, vedevo le loro fighe perdere umori in continuazione, mi stavo eccitando, cominciai a menarlo e venne di nuovo duro.-Non è finita quì, adesso devi soddisfare il tuo regalo, senò che regalo è– mi disse Anna. Clara si avvicinò, me lo prese in bocca e mi fece una lentissima pompa, quando fu bello tosto mi ordinò di sdraiarmi, mi montò sopra e se lo infilò in culo-in figa non mi soddisfa, in culo godo meglio- mi disse, si inarcò leggermente indietro, in quella posizione potevo vedere la sua figa che tremava dal godimento, nel frattempo mia moglie si sedette soppra di me e mi ordinò di leccargliela. Preso tra due fuochi non resistetti molto, mentre stavo sborrando Clara si fece penetrare a fondo così da ricevere tutto dentro. Quando Clara si alzò Anna si precipitò a leccare la sborra che usciva dal suo culo per poi scambiarsela con un lingua lingua pazzesco.-Vedi amore,a me non serve un altro cazzo mi basta il tuo, però se ogni tanto invitiamo Clara il rapporto si riavviva-mi disse baciandomi in bocca con la lingua ancora sporca dei miei umori e quelli di CLARA.
Anniversario-la sorpresa
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