Basta! (SeX episodio)– la dura realtà
La boutique del centro commerciale era stranamente deserta, ci passai il giorno dopo, con un vistoso cappello sui biondi capelli a caschetto.
Truccata e profumata, indosso una abitino sexy guardo la vetrina, cercando il manzo di solito abbronzato ed elegante che accoglie le signore.
Fingo di ammirare un bel vestito, costoso, elegante e sexy anche su un manichino, ma cerco i movimenti dentro…nessuno!
Va ben che è quasi ferragosto, nessuno dentro né fuori, ma c’è vita su questa terra?
Tolgo gli occhiali da sole, mi faccio coraggio ed entro:
“C’è nessuno!!!?” “ehi c’è nessuno!!!?”
Rumori dal retro, qualcosa cade, esce trafelato, mentre si ricompone, il cretino che volevo.
– “La signora desidera?” Con un sorriso smagliante.
– “Vorrei provare quel bel vestito elegante, non crede sia adatto a me?” lo guardo rapita.
Si guarda intorno, si avvicina, e con un fil di voce sussurra:
“Su un bel corpo come il suo andrebbe bene sia il vestito più costoso del mondo che lo straccio più semplice! – aveva il collo sudato e la camicia stropicciata mezza fuori dai pantaloni.
Sarà stato in bagno a farsi una sega!
Posai la mia borsa puntando la telecamera nascosta verso la zona del cambio, e civettuola dissi:
– “Mi aiuta a togliere questo vestito, e a indossare quell’altro?”
– “Certamente signora” un attimo che sistemo il retrobottega e son tutto suo!
Bisbigliando socchiuse la porta sul retro, e poi chiuse a chiave l’ingresso. Il mio piano funzionava. Tanto sapevo come tenerlo a bada, oltre alla “cam” nascosta avevo a portata di mano uno spray al peperoncino.
“…sono tutto a sua disposizione…” disse piano, guardingo con un ghigno.
Non lo facevo così viscido e strano!
Ma da come mi guardava e mi spingeva verso un camerino lontano mi confermò che il porco ci stava e che ci voleva provare. Presi con me velocemente la borsa, badando fosse vicina. Mi aiutò a spogliarmi con le sue mani che toccavano via via il mio corpo, eccitandolo sapientemente, prima il collo e le spalle per sfilare la parte alta e poi la schiena mentre faceva scender la zip dietro al vestito. Provocai ancora:
– “Che mani calde, sai che il tuo tocco è piacevole…le tratti tutte così le clienti?” gli dissi civettuola. Rispose sicuro di se:
– “Non tutte, quelle che meritano! Se vuole ho anche altre doti nascoste!”Si avvicinò con la bocca all’orecchio, succhiandomi poi un lobo. Gemetti.
Era infoiato e voleva andare al dunque! Ero titubante adesso, ma pronta.
Certo mi sarebbe bastato strappare un appuntamento? Ma! Vogliamo scherzare?
Ero più che ben disposta a provare il sesso di un chiacchierato latin lover.
Smascherarlo, certo, ma anche farmi questo pezzo di marcantonio rientrava ora nei piani!
Lui era partito in quarta, mentre mi strinse toccandomi:
– “Aspetta!!!” esclamai ritrosa “sono in quei giorni” – misi le mani avanti – “e non mi piace concedermi così in fretta… al primo”
…mi interruppe abbracciandomi forte e tentò di baciarmi.
Feci finta di esser sorpresa e di ritirarmi, la sua bocca era fresca e gradevole il bacio. Con le spalle al muro mi strinse e ci mise la lingua da vero esperto.
Mozzava il fiato dal piacere. Poi passò a un succhiotto lascivo sul collo…. uhm mm piacevole…
La sua mano scivolava sopra il seno, pizzicava l’aureola del capezzolo da sopra il reggiseno di pizzo.
Mani forti, un vero demonio. Un abbordaggio, ma accidenti era maledettamente piacevole!
Da svenire…
Miagolai di piacere solo per questi contatti, era esperto e veloce.
Avevamo smesso di parlare, ma agivamo complici a giocare con i nostri corpi.
Sorrisi, anche perché il suo sguardo famelico era in favor di telecamera! Io restavo più in ombra,
la lente della camera era sicuramente capace di riprendere il suo pacco che premeva e pulsava nei pantaloni leggeri. Facevo l’effetto voluto! Dotato il tipo. Capisco l’interesse.
La sua mano, dopo aver tolto il reggiseno, scendeva, andai in confusione mentre con la bocca succhiava e leccava prima un seno poi l’altro. Abile. Efficiente. Lo tastai anch’io, accidenti!
La sua mano scesa sugli slip, si fermò a contatto con l’assorbente che ancora copriva e chiudeva proteggendo l’intimità, la parte desiderata… questo lo fece des****re… mi guardò sconsolato…
Ma si riprese uscendo dai calzoni un bel cazzo duro:
– “Scusami, non mi mentivi! Non vorrai mica lasciarmi così ora? Che ne dici non ti vien voglia di succhiarlo?”
Sorridevo. Mi sfilai le mutandine con l’assorbente adesivo:
“Certo, ma sai, le ho quasi finite, indosso l’assorbente per sicurezza, che aspetti, ci facciamo poi una gran chiavata?” Volevo prima assaggiarlo, per convincermi che fosse ben pronto e duro, succhiarlo e leccarlo un pochino: una vera delizia del palato.
Poi mi girai spalle al muro, in piedi statuaria, appoggiando le mani allo specchio, inarcando la schiena perfetta e le lunghe gambe connesse tutt’uno tramite un rotondo sedere da urlo.
Offrendomi a pecora mi guardavo e lo guardavo invitante dal gioco degli specchi.
Non se lo fece ripetere due volte. Puntò diritto all’obiettivo, alla fessura inumidita non solo dalle creme che usavo, e che l’assorbente avevano trattenuto. Mi prese con voluttà, pompandomi forte: sapeva di aver a che fare con una ninfomane e mi stava appagando! Iniziai a ululare di piacere.
Non tenevo il conto, perdevo la testa, lo vedevo come in un film porno e lo sentivo entrare ed uscire sempre più veloce, ma non veniva. Non c’ero abituata a questo ritmo, mi si offuscava la vista, ma non la sensazione: potevo abituarmi e adattarmi al piacere; i miei umori colavano dalle gambe, venivo peggio di una vacca, di continuo… Altro che il sesso da uomo, che poi si esauriva e mi faceva stancare e poi dormire, come capitava al povero Ferruccio.
Saran passati 20 minuti di gemiti e lo vedevo che gesticolava in un rito tutto suo…
Io godevo, eccome godevo…. senza remore. Lui ancora no. Non godeva, ma spingeva.
Anzi… lo sentivo: entrare ed uscire … entrare ed uscire … entrare ed uscire … entrare ed uscire. Ora però mi si era fermato fuori, perché?? Mi avvicinai arretrando, affamata in cerca di quel cazzo e di altro piacere, ma lui forte mi spinse a 90 gradi e ripuntò il cannone, spingendo più in alto. Entrò, lubrificato dagli umori.
-”AAAAAAAAAAAAAAHHHHHH” “AHIA!!!” – mi tappò la bocca con la mano…
il suo cazzone nel culo! Divino…. urtava con tutta forza contro il “mio punto G”…. la mia ex prostata… godevo ancora ed ora squirtavo violentemente, e contraevo spasmodicamente l’ano venendo godetti ancora appena lo sentii sborrare dentro a caldi fiotti, prima di svenire!