Vacanze al Cairo – Capitolo quattro

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Capitolo quattro
C’erano circa 10 minuti di strada dal club a casa sua e dopo aver comprato un paio di Coca cola, poco dopo eravamo seduti nel suo soggiorno a chiacchierare del club e degli altri servizi che offriva. Io dissi che fra tutte le cose che offriva, quello che preferivo era sempre il nuoto, poi Michele ricordò la vera ragione per cui eravamo ritornati presto.
“Vieni, ti mostrerò la mia stanza” Disse alzandosi. “Lascia qui le tue cose ed andiamo disopra.”
Lo seguii su per una scala di marmo, entrai in una grande stanza ariosa che sembrava completamente riempita da un letto matrimoniale enorme, decorata come solo la mobilia egiziana può essere in quello che è chiamato scherzosamente stile “Luis Farouk”, legno elaboratamente intagliato dipinto con una brillante, orrenda vernice oro.
“Ora possiamo passare al lavoro serio” Disse Michele cominciando a spogliarsi.
Lo imitandolo e rapidamente i miei vestiti raggiunsero i suoi sul pavimento, poi mi sdraiai sul letto divertendomi a guardare il suo corpo liscio, senza peli a parte il bel cespuglio sull’inguine.
Dopo che mi ebbe raggiunto sul letto, si girò su di un fianco, eravamo faccia a faccia.
Allungai una mano, presi la sua verga semi eretta e gli ricordai che toccava a lui raccontare una storia.
Ci pensò per un momento, poi si girò sulla schiena e cominciò a guardare il soffitto. Non ero sicuro di quello che voleva che facessi, allora lasciai andare il suo uccello e lo guardai.
“Non lasciarlo andare, mi aiuta a pensare!” Disse tranquillamente, prese la mia mano e tornò a metterla sulla sua verga.
“La maggior parte delle grandi case egiziane ha una famiglia di servitori che vive in un piccolo appartamento sul tetto o in un garage in disuso” Cominciò. “Noi abbiamo un uomo che si chiama Ahmed che fa da autista a papà, sua moglie Farida che fa le pulizie e quattro figli, tre ragazze ed un ragazzo. Il ragazzo si chiama Anwar, ha circa dodici anni ed è veramente bello. Di tanto in tanto viene a casa a fare un po’ di ordine quando sua madre è fuori a fare compere.
Circa un mese fa ero sdraiato sul letto senza alcun vestito addosso, stavo giocando con me stesso e curiosamente stavo pensando quanto mi sarebbe piaciuto fare sesso con un ragazzo egiziano, giungendo alla conclusione che non sarebbe mai successo; quasi caddi dal letto quando lui entrò nella stanza con i miei vestiti puliti!
Come puoi immaginare lo shock di essere interrotto fece scomparire immediatamente la mia erezione e non sapendo cosa altro fare, coprii il mio imbarazzo con le due mani. Il ragazzo non reagì, semplicemente mi guardò, sorrise e continuò a mettere via i miei vestiti come se nulla fosse accaduto. Quando si girò verso di me, non potei fare a meno di vedere che aveva avuto un’erezione. Non grosso come il mio, pensai, ma dopo tutto anche lui era più piccolo di me, ma era abbastanza grosso per giocarci se ne avessi avuto l’opportunità. Il ragazzo girò per la stanza mettendo via molto lentamente le cose. Ero sicuro che era dannatamente eccitato per avermi sorpreso a masturbarmi, stava approfittando della situazione e stava mantenendomi imbarazzato finché poteva. Poi finì il suo lavoro ma invece di girarsi e lasciare la stanza, si girò verso di me, mise deliberatamente le mani intorno alla verga ed alle palle e le spinse verso l’inguine. Questo ebbe l’effetto di mostrare chiaramente l’erezione che aveva.
Sorridendomi spostò la mano davanti a sé come per farsi una sega. Senza dire una parola, io semplicemente accennai col capo verso di lui, senza sapere cosa volesse fare. Ma feci sicuramente la cosa giusta perché lui si tolse il galabeya che indossava e rimase nudo, mostrandomi la sua bella erezione circoncisa da 8 centimetri color oliva! Io, esitante, tolsi le mani dal mio inguine e gli permisi di dare una bella occhiata. Lentamente attraversò la stanza, senza togliere neanche per un momento gli occhi dal mio cazzo.
Si mise vicino al lato del mio letto e portò lentamente e con esitazione le mani verso il mio uccello fissandomi in viso. Senza dire niente allargai le gambe ed accennai leggermente col capo, sicuro che potesse leggere i miei pensieri e che non c’era niente al mondo che desiderassi di più a questo punto.
Le sue mani erano piccole, morbide e delicate. Sono sicuro che poteva sentire il calore e l’eccitazione del mio corpo attraverso la mia verga eretta. Cominciò delicatamente a masturbarmi e, sentendosi ora più a suo agio, prese il suo attrezzo e cominciò a fare lo stesso con se stesso. Questo continuò per quello che sembrò un periodo infinito, ma poi, sentendo che stavo per venire, misi una mano sulla sua e lo fermai. Anwar, capendo cosa gli suggerivo, lo lasciò andare e si mosse lateralmente verso la mia testa. Girandomi a guardarlo mi stupii nel vedere che indicava prima il suo uccello e poi la mia bocca! La sua intenzione era chiarissima e, non avendo mai succhiato un cazzo prima di allora, non ero sicuro di voler provare. No, non volevo che le cose finissero, mi spostai all’orlo del letto e presi la sua erezione nella mia bocca, avvolgendo vivacemente le labbra intorno all’asta e stringendo le sue ben fatte natiche rotonde, mossi la testa su e giù sul duro uccello marrone mentre lo succhiavo più forte che potevo. La sensazione era incredibile! Rimasi ad occhi aperti a guardare il suo inguine mentre lo succhiavo, assaporando ogni momento delizioso. Poco dopo sentii tutto il suo corpo dare un brivido enorme e la mia bocca si riempì di caldo, dolce sperma, non quanto mi aspettavo, ma niente male per un dodicenne! Fu comunque un tale shock che ingoiai tutta la sborra prima che potessi fare qualsiasi altra cosa e caddi indietro tossendo.
Anwar, sorpreso quanto me, rimase là con un’espressione che sembrava di panico, con il seme che gocciolava dal suo pene che si stava ammorbidendo.
Realizzando che dovevo muovermi rapidamente se volevo tenere quel giovane Adone cooperante ed amichevole, mi sedetti sul letto con le gambe larghe ed il cazzo che puntava verso di lui, facendogli gli stessi gesti che lui aveva fatto a me. Capì e mi sorrise fugacemente prima di inginocchiarsi e prendere il mio attrezzo nella sua bocca.
Era la prima volta che venivo succhiato ma, vedendo come mi stava trattando, capii che non era la prima volta per lui. Invece di prendermi le natiche come avevo fatto io, mise una mano sotto le mie palle e le strinse delicatamente mentre mi succhiava. Incredibile! Fantastico! Non ho mai, mai, provato un piacere così doloroso, squisito ed esperto. Guardando in basso ai bruni capelli ricci del mio assalitore, misi ambedue le mani su di lui e delicatamente costrinsi il mio cazzo sempre più profondamente nella sua gola. Anwar, spostando le labbra ulteriormente giù sulla mia asta, succhiò ancora più forte. Sentendo che stavo venendo, spinsi involontariamente il mio cazzo palpitante in fondo alla sua gola e sparai il mio carico, producendo almeno 6 fiotti di sborra calda e salata.
Lo lasciai andare e precipitai indietro sul letto, esausto. Girando lo sguardo verso il ragazzo, vidi che si era vestito e fui sorpreso nell’osservare che ce l’aveva ancora duro! Mi alzai dal letto, mi avvicinai, lo abbracciai amichevolmente e lo baciai sulla fronte. La sua reazione fu un grande sorriso, mi abbracciò, mi fece il gesto del pollice in su e scivolò rapidamente fuori della stanza.”

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