Mi sono sposata troppo presto, a 19 anni si crede di avere il mondo in mano invece non si sa niente della vita, e poi mi ero innamorata persa di un uono di 10 anni più vecchio, il classico sciupafemmine.
Inevitabilmente dopo 3 anni è finito tutto, l’unica cosa positiva è stato il suo insegnamento sul sesso, quello lesbico compreso, mi ha fatto diventare esperta ed ora so gustare tutte le sfumature che esso puo dare:
Ho giurato a me stessa di non legarmi più con nessuno, ormai sono passati più di 15 anni, ma scegliere di volta in volta le occasioni cercando sempre quella che secondo me era la migliore.
Non sono un’assatanata del sesso, mi piace gustarmelo e farlo con amore, se non trovo le occasioni giuste, se propio ho voglia mi soddisfo con i miei giocattolini personali, quelli non tradiscono mai.
L’altro giorno sono andata a trovare la mia amica Olga nel suo negozio di scarpe, volevo comperare un paio di stivaletti che erano un amore.
Olga, anche lei come me, non disdegna l’amore lesbico e ogni tanto ci facciamo una bella serata in compagnia, alla faccia di quegli uomini che per il solo fatto che hanno un cazzo credono di essere i padroni del mondo.
Entro, saluto Olga che era impegnata a servire una bella signora molto distinta, stava provando un paio di scarpe tacco 12 che la slanciavano e mettevano in risalto le sue gambe ben tornite.
Le compra, paga ed esce salutando in modo gentile ma un pò equivoco, subito mi informo sulla tizia e Olga mi dice che è una sua cliente però non del luogo, io insisto per sapere di più ma lei mi dice solo che ha circa cinquntacinque anni anche se dimostra una decina meno, voglio sapere di più, la minaccio di non comperare gli stivaletti, lei svicola con il discorso, alla fine mi dice
"Sei libera domani sera?"
"Si non ho impegni particolari, hai qualcosa di bello da propormi?"
"Vieni a casa mia dopo cena, ci divertiremo in tre"
"Non avrai mica qualche nuovo tipo, sai in questo periodo non ho troppa voglia di cazzi, sai come sono fatta, mi piace sceglierli, anche se di te mi fido"
"Fidati sarà una dolce sorpresa, e non parlo di cazzi"
Di Olga mi fido, conosco i suoi gusti e poi con la lingua riesce a farti impazzire.
Puntuale suono il campanello, si apre la porta e Olga mi saluta baciandomi lievemente in bocca,
"Vieni, ti presento una mia carissima amica"
"Emma ti presento Carla, vi siete già viste ieri in negozio"
Era la signora del tacco 12, resto un pò basita, mai più credevo che anche a lei piacessero le donne.
Ci accomodiamo in salotto, solite spettegolate di donne, un buon bichiere di bianco secco fresco e Olga con la scusa di farci vedere un nuovo vestito ci invita in camera.
Si spoglia, rimane in intimo e si avvicina a Emma, mentre la bacia le sbottona la camicetta, la toglie, rimane in regiseno, via anche quello, i suoi seni sono ancora belli sodi, li bacia, gli mordicchia i capezzoli mentre gli abbassa la gonna, è senza mutandine
"In questi casi non servono" dice Emma
"Vieni Carla avvicinati che giochiamo in tre"
Non me lo faccio ripetere, in un attimo sono nuda.
Ci ritroviamo sdraiate a letto, ci baciavamo a vicenda, mentre Olga era impegnata a baciare Emma io ne ho approfittato ed ho insinuato la mia faccia fra le sue cosce, volevo assaporare la sua figa, un gusto nuovo per me, volevo succhiare quel nettare e farla godere, la sua clitoride si stava gonfiando, gemeva cominciava a colare miele, mi stavo bagnando anch’io, Olga se ne accorse e con la sua lingua cominciò un lavoro certosino sulle mia grandi labbra.
Ci ritrovammo a cerchio, ognuna con in bocca la figa di un altra, ognuna che sbrodolava impiatricciando la faccia dell’alta.
"Adesso voglio godere sul serio, Olga fammi quello che sai fare tu"
Non capivo, io, come penso le altre, eravamo quasi esauste, le nostre fighe fradice avevano goduto e sborrato più di una volta, chiesi lumi
"Adesso vedrai"
Emma si stese sulla schiena, alzò e divaricò le gambe Olga comincia a farle un ditalino, prima due, poi tre, quattro ed infine con tutta la mano dentro a quella figa spalancata, Emma prede il braccio di Olga per guidare la penetrazione ed il ritmo, ormai era dentro sino al polso, i suoi gemiti erano muggiti di una vacca in calore, gli occhi rovesciati all’indietro, il respiro sempre più affannoso, cominciarono a tremarle le gambe, un tremolio incontrollato sin quando si scosse tutta urlando tutto il suo godimento.
Solo a quel punto Olga sfilò lentemente la mano e baciò quella figa ormai sazia mentre Emma dava gli ultimi tremiti prima di abbandonarsi senza forze ad un riposo ristoratore.
La lasciammo dormire e mentre ci facevamo una doccia mi feci promettere da Olga che la prossima volta avrebbe fatto anche a me lo stesso trattamento.
"Certo amore, il piacere sarà reciproco, perchè anch’io lo pretenderò"