Anna, la lava scale
………… Mi bacia, andiamo in soggiorno e racconta che con la seconda Signora erano in ospedale insieme quando ha partorito il terzo, e che gli raccontava che si era divisa ed era depressa……
I giorni della settimana scorrono arriviamo al giovedì, Giò, visto il mio trattamento ne ha
parlato come promesso con promesso con la Signora Fernanda va a far compagnia. E proprio questa mattina ha anche dato il numero a: Anna separata con un figlio di quindici anni, che mi manda un sms.“ti devo parlare, quando sei libero ci possiamo vedere? Mi risponde:” abito a San Fedele Via Carlini 14/5”. Non ho nemmeno bisogno del cognome “sono libero da impegni dopo le 17”. Lei–”Ok”.
Finisco di lavorare, vado a casa, entrando trovo seduta i sala da pranzo una cugina di mia
mamma e lei che parlano. Si alza mi saluta, mi fermo una decina di minuti guardo il telefonino,
come sempre mia mamma, è appena entrato e deve già uscire un figlio perso, un giorno è stato tutto il giorno da Giovanna, (lui non lo sa che io lo sono venuta a sapere perché deve ancora pagarlo e mi ha pregato di mandarlo da Lei), una sera con la Croce, una sera con Giulio è sempre fuori. Maia, mi chiede: “sei in Croce, conosci Gianni” io “si, siamo ogni tanto in turno insieme”
…………… Vado in bagno doccia veloce, mi cambio e vado da Anna, sono già in ritardo e Lei aspetta suono, mi apre, entro in un’appartamento semplice e carino due stanze, cucina e bagno
sola, il figlio è fuori con gli amici. Ci sediamo, “Mi dice sono stata da medico è mi ha prescritto questa cura di venti giorni di Samyr, e venti di Tricortin 1000 e degli esami da fare, non sono ancora riuscita a passare in farmacia. Ricette per esami del sangue, tiroide, urine.
Ok, dimmi quando vuoi iniziare…………………Rita, restò perplessa e ditubante.
Nel mentre entra il figlio in casa, fischiando “cuor allegro, ciel lo aiuta”, rivolgendosi alla
mamma, “pizza rimandata”senza accorgersi che ero in casa, si presenta e va in camera sua.
Anna, riferendosi a me: “domani vado in farmacia e cosa compro oltre il medicinale”
io” se vuoi prendi siringe”- “ Alcool e cotone sono in casa”
Mi alzo, la saluto ed esco ci vediamo domani, fammi sapere anche per poter programmare
i turni di servizio in Croce. “Ok” e mi accompagna alla porta…..
……………… Arrivano le 17,00 del venerdì, in scooter arrivo a casa di Anna, suono il citofono
aspetto l’ascensore, arrivato al piano la trovo un po’ triste; chiude la porta dietro di se ed
indicandomi non troppo felice, oggi sono andata al supermarket, io vedendo cosa c’è
sul tavolo, non hai scherzato? Lei “certo,io faccio le cose in grande oppure non mi ci metto
neanche”, la apro quattro confezioni di Tricortin, e quattro di Samyr, più Ferrograd,
siringe. Con quale vuoi iniziare, Lei” con la fiala più piccola” allora Tricortin 1000, cominciai a preparare la siringa,davanti a Lei. Rompere la fiala. (la sua agitazione cresceva) caricare la siringa si stava calmando un po’… “inizia a rilassarti e scopri il sedere mentre preparo tutto”-.Ubbidiente stendendosi con slip metà coscia e tuta abbassati , -Sei pronta?- chiesi, stesa a tre quarti sul letto con mezzo sedere di fuori dai, stenditi bene!-ormai rassegnata a nascosto il viso nella piega del braccio. Disinfettò la natica destra – “mi raccomando non t’irrigidire”-con la sinistra come per darle un pizzicotto alzo la carne, un mugugno uscì da sotto il suo braccio”No”: era tutta concentrata a tenere i muscoli rilassati, la tensione sotto controllo e la voce, traditrice della paura, ficcata bene in gola, a quarant’anni e troppo grande per fare i capricci e lamentarsi. L’ago entra morbidamente, la medicina inizió a scendere e nel giro di un minuto, massaggio anche perché non sarebbe stata l’unica sfilai l’ago e sentendo premere col batuffolo di cotone imbevuto d’alcool, sussultò abbiamo già finito? “Si” massaggiai bene la parte, anche per godermi lo spettacolo….risistemo le medicine, alcool e cotone dove lo avevo preso, mentre arriva la saluto, con un arrivederci a domani. Lei contraccambia con un bacio……
I giorni passano Anna invece di risollevare il morale è sempre giù, vestita sempre con tuta e mutandoni della nonna, sempre in stato di ansia, “possibile che non trova il tempo di cambiarsi dico io” a mezzogiorno, si fermava da me per la puntura tre volte la settimana, giovedì, venerdì ,e sabato sera e la domenica mattina a casa sua,ha sempre dietro le fiale. Solita storia,preparo Lei abbassa la tuta, scende le mutande, pic e arrivederci e grazie.
……………..un giorno mi manda un sms “oggi sono in ritardo con il lavoro, ci vediamo da me alle 18,30” io rispondo “ok, anche sono fuori per un servizio in Croce”
——– Giò, mi manda un sms “Anna come va” io “bene, siamo a quindici” iniezioni.——
…………….alle 18,30 sono sotto casa, fermo lo scooter, il Porter della Ditta non c’è, non è ancora arrivata, aspetto giocando con il telefonino. Dopo cinque minuti arriva, scende apre lo sportello laterale prende una busta nera“mi sono dimenticata di gettarla”nel bidone è trasparente vedo starni oggetti,(che conosco) ridendo….. “ti sei portata il lavoro a casa…….” Mi dice “ho finito adesso “arrabbiata”, in uno studio medico ed ho preso il sacco” io, sicuro” Anna “si,si” Sapeva da dove veniva, non immaginava ch”e io senza volere guardando in trasparenza notavo. Io incalzo, per provocarla” tuoi” Lei “cosa dici” io “hai visto cosa si intravede”—“no” “guarda” Anna guarda “ ca..caspita non l’avevo visti”, e per la prima volta la vedo ridere butta la spazzatura chiamiamo l’ascensore entriamo Lei “con la testa si appoggia sulla mia spalla, con a fronde sulla mia bocca, la bacio” —”oggi sono veramente stanca”.
Apre la porta e trova un macello, Marco e uscito lasciando tutto in giro, slip, maglie, pantaloni, Lei alza le tapparelle un bel sole illumina le stanze, cerca di mettere in ordine, mi dice “hai fretta” “no” siediamoci, che mi riposo dalle cinque che sono in piedi, raccoglie i panni sporchi li infila in lavatrice, prende due bicchieri e una bibita in frigo.
Racconta che hanno preso da pulire un studio medico consociato, che operano diversi medici specialistici, “ecco quei strumenti” Io ero assente/presente, Anna ha letto nel mio pensiero mi dice seria “Piero,pensi ancora a quei così? Sii sincero” per essere sincero, “si”, Lei “settimana prossima ti faccio un regalo” io “Ok”. Si toglie la tuta e maglietta fradicia dal sudore rimane in mutande e reggiseno nero e mette tutto in lavatrice. Apre l’acqua sotto la doccia e aspetta che venga calda si butta sotto, sento l’acqua scorrere e Anna che parla”con il rumore non capisco “mangiamo insieme, Marco non viene”….. io, sono ancora immerso negli speculum visti nel sacco, si asciuga sommariamente, entra in cucina con in mano maglietta,reggiseno,mutande, ed asciugamano bagnato e mette in lavatrice. Mi guarda,”la prepari” ha i capelli ancora un po’ umidi, chiusa in accappatoio rosa semi-trasparente essendo umido, guardando più attentamente, noto la macchia scura delle areole dei capezzoli,"Devo ancora finire di asciugarmi i capelli" — mentre lo dice osservavo che si apre in continuazione tra le gambe, molto in alto, in modo conturbante, mentre lei si muoveva…. ho visto… una macchia di peli… una rotondità…“come vorrei vederle la fica”, ritorna in bagno, la seguo mi lavo le mani, mi abbasso per prendere il necessario mentre apro lo sportello mi morde un orecchia prendo le fiale la preparo, finisce di asciugarsi i capelli, lascia cadere l’accappatoio e va in camera da letto si butta a pancia sotto, lasciandosi vedere per la prima volta nuda,il sole, un corpo bisognoso di attenzioni…
… il taglio netto della fica che luccica..…..Certo la situazione è strana. Riuscì a vedere l’ano rugoso. Si gode il letto, rilassata, forse serena, le massaggio i capelli, mi dice: son anni che qualcuno non si prendeva cura di me, “mi sembra un sogno”. Ed ho iniziato a strofinare per prepararla, fatta la puntura e poi ho continuato a massaggiarla, lei a quel punto ha sospirato chiedendomi di continuare; l’ho fatto allargando tutta la mano sulla suo sedere. Istintivamente,
ha tolto la mia mano e si è girata a pancia all’aria e tirandomi a se.
Mi alzo, metto il fermo alla porta, rientrando la guardo in tutto il suo splendore”trascurato”
tolgo maglia pantaloni ed intimo già bagnato, me lo prende ci gioca, mi dice che non vuole prenderlo ne davanti, ne dietro, non insisto perché in quindici giorni non ho visto assorbenti, baciandomi mi dice che deve prendere un appuntamento con il ginecologo, da anni non usava
nulla e il ciclo faceva molti capricci. Giochiamo lo stesso, il tempo non passa mai, ci dimentichiamo di mangiare, facciamo progetti. E a questo punto, si sbottona raccontandomi tutto di Lei. Mi son perfino dimenticato di chiamare mia mamma, che non rientravo a mangiare e sarei rimasto anche fuori la notte. Restammo nudi come due vermi fino all’ora di alzarci per andare a lavorare. Con molti programmi in vista.