Le mie storie (35)

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Voglio precisare che questo racconto che leggerete di qui a poco, non è successo a me, ma mi è stato raccontato da 1 amica. Quindi sulla sua veridicità non posso garantire al 100%, anche se per le modalità con le quali è successo, nell’ambito in cui ha raccontato, sono sufficientemente persuasa che sia potuto accadere davvero nonostante la cosa mi abbia sorpreso tanto.
Come sapete, io non amo tanto raccontare fatti che non riguardino la mia vita privata, tra &#034le mie storie&#034 è già accaduto qualche altra volta, ma in genere prima di farlo ho pensato tanto anche perché essendo cose che mi sono state riportate, non ho la certezza che siano vere.
Un po’ di tempo fa abbiamo fatto 1 cena tra amiche, come succede spesso, almeno 1 volta al mese o qualcosa di più. A fine cena forse un po’ spinte dall’aver bevuto più del solito, non mi ricordo da chi, è partito la discussione sul averlo fatto in passato con &#034parenti e affini&#034, si scherzava sul famoso detto &#034non c’è cosa più divina che trombarsi la cugina&#034. Così ognuna di noi ha raccontato il suo aneddoto, tra le risate e la sorpresa di alcune che magari conoscevano determinate persone. L’ultima del giro era Tiziana, 1 mia vecchia amica dell’Università, magrissima (sarà una 38 di taglia) con 1 quarta di seno tutta naturale che da sempre fa girare la testa a tutti maschietti. Dopo aver pensato un po’, ci guarda tutte e dice &#034adesso vi sconvolgo, perché è 1 cosa che non ho mai detto a nessuna di voi, ma ormai sono passati quasi vent’anni e quindi credo di poterla raccontare. Ai tempi dell’università mi sono fatta il dottor… (evito il cognome volutamente)&#034 appena sentito quel cognome, ognuna di noi era incredula, ancor più avendo ascoltato quelle parole da lei. Infatti il dottore al quale lei faceva riferimento, era il padre del suo ragazzo di allora. Tutte noi conoscevamo suo padre perché a quei tempi, essendo lui separato, ed essendo 1 tipo particolarmente brillante nonché molto simpatico, ci portava in giro con la barca ed oltretutto a più di 1 di noi aveva aggiustato schiene doloranti ed altre forme di reumatismi visto che aveva delle mani d’oro per quanto riguardava i massaggi (naturalmente tutto molto professionale).
Tiziana specificò che quello che stava per raccontarci era successo un po’ di tempo dopo che lei ed il figlio si erano lasciati, ma nello stesso tempo ci tenne a dire che da sempre lei ed il padre avevano avuto 1 sintonia reciproca, fino a quel momento senza nessun altro fine.
Questo è il suo racconto (naturalmente qualche cosa potrà essere anche romanzata involontariamente dalla sottoscritta, anche se come sempre cercherò di essere la più precisa possibile).
Faccio 1 premessa, l’estate prima di lasciarmi con Mario (questo era il nome del suo ex), feci 1 paio di settimane di vacanze a Capri con lui ed il padre. (A questo ricordo annuì anche 1 delle mie amiche che era andata a trovarli per qualche giorno). In quel periodo naturalmente capitò che il dottore oltre che vedermi in costume, anche con il perizoma, mi vedesse con la sottoveste oppure con i pantaloncini molto corti; ma naturalmente non fece nessuna avance, nessuna battuta, insomma il suo comportamento era stato ineccepibile, anche se per la verità 1 paio di volte mentre facevo la doccia, avevo notato che lo sguardo lo lanciasse nella mia direzione. Tutto nei binari della normalità se consideriamo che comunque era sempre 1 uomo. Per il resto all’epoca lui frequentava anche 1 bella donna, che spesso veniva in barca con noi. Questo per dirvi che al di là della confidenza che c’era tra di noi, ma che aveva anche con tutte le amiche del figlio, non eravamo mai andati.
Quando mi sono lasciata con Mario, mi fece un paio di telefonate ma giusto per capire cosa fosse successo, se poteva fare qualcosa per noi. Poi sono passati alcuni mesi ed io come al solito ho ricominciato a soffrire di mal di schiena (cosa che per lei, molto magra con il seno importante è normale. Anche a me succede periodicamente). Mi venne spontaneo allora chiamare il dottore che fu, tanto per cambiare gentilissimo. Mi ricordo ancora che dopo avermi visitato, mi diede 1 cura da fare, anche con raggi e massaggi. Per cui in quel periodo mi ritrovai ad andare al suo studio 1 paio di volte a settimana. Non capitava che ci incontrassimo sempre, perché quando facevo i raggi, andava in un’stanza con una fisioter****ta. Quando venne il momento del ciclo di massaggi, mi chiese se volevo che me li facesse lui, oppure 1 delle sue collaboratrici andava bene. Io naturalmente ricordandomi, che aveva rimesso in sesto anche alcune di voi, gli dissi che se non gli era di peso, avrei preferito lui. Il dottore mi disse che non c’erano problemi, soltanto che mi avrebbe trattato alla fine della giornata, prima di chiudere lo studio (tenete presente che non si prese neanche 1 lira). Così cominciarono queste sedute, alle quali naturalmente io andavo vestita in maniera morigerata, per esempio mettevo delle mutandine &#034brasiliane&#034 piuttosto che degli autoreggenti assolutamente color carne. Lui inizialmente si mostrò molto professionale, non vi dico le sue mani magiche cosa facevano alla mia schiena. Considerate che sul lettino ero inizialmente a pancia sotto, con il pantalone abbassato a 3 quarti, poi quando mi doveva trattare le scapole ed il collo, mi giravo mantenendo oltre al reggiseno anche 1 asciugamani davanti. Insomma le prime 2 o 3 volte furono perfette. Una sera andammo anche a mangiare una pizza insieme ma tutto sempre tenendo le dovute distanze nonostante la confidenza che c’era sempre stata. Poi passato un po’ di tempo durante il solito trattamento ebbi la netta sensazione che gli stessi massaggi che mi aveva fatto fino alla volta prima, in quel momento erano diversi. Non vi so spiegare in cosa, ma sentivo le mani addosso a me muoversi in maniera differente dalle altre volte. Naturalmente fu una cosa che mi tenni per me, credendo che fossi io ad essermi immaginata tutto. La volta dopo però, ebbi la stessa sensazione, soprattutto quando mi massaggiava la parte bassa della schiena. Insomma mi fissai su questa cosa e feci caso al fatto che anche in faccia era diverso, un po’ più serioso, più silenzioso. Così finita la seduta, presi coraggio dopo essermi rivestita, e gli chiesi se andasse tutto bene. Il dottore mi guardò molto imbarazzato, si vedeva che voleva parlarmi ma era in difficoltà palese. Non lo avevo mai visto così serio tanto che pensai che avesse trovato qualcosa che non andava nella mia schiena che non volesse dirmelo. Quindi lo incalzai dicendo che qualsiasi cosa avesse, doveva dirmelo se riguardava me. Lui presi coraggio e mi disse che un po’ di tempo prima, mentre mi trattava, si era per così dire eccitato. Giurò che non gli era mai capitato prima, che per il lavoro che faceva (lui è ortopedico principalmente, i massaggi sono una specie di hobby), naturalmente gli era capitato spesso di vedere donne discinte, ma chiaramente non aveva provato mai niente di niente. Per cui si sentiva in difficoltà, ma nello stesso tempo aveva scoperto questa attrazione fisica per me. Lì per lì io rimasi gelata, da una parte era sollevata perché non era niente di serio dal punto di vista fisico (per la mia persona), ma da un’altra parte non mi sarei mai aspettata una confessione del genere. Tornata a casa naturalmente pensai a come dovermi comportare e quando tornai al suo studio gli dissi che forse era meglio farmi trattare da una delle sue fisioter****ta. Lui convenne con me che era la cosa giusta. Dopo un paio di sedute però, non so perché ma quello che facevano loro non era neanche lontanamente uguale a quello che faceva lui. Per cui gli chiesi la cortesia di riprendermi a trattare. Insomma per farla breve, una sera finito il massaggio, ci guardammo per qualche secondo in faccia e s**ttò la passione. Non mi chiedete che cosa fosse stato all’epoca, perché me lo chiesi anch’io e già allora non seppi rispondere. Fatto sta che quella sera stessa scopammo sul lettino del trattamento. Devo dire che il dottore era anche parecchio bravo, nonché molto fantasioso. Infatti la volta dopo, chiaramente il massaggio inevitabilmente si mischiò all’attrazione fisica, per cui mi metteva nelle posizioni più disparate. Ricordo che gli piaceva tanto farselo succhiare e poi bagnato metterlo tra le tette. Saranno state tre settimane, ma in quel tempo io cominciai ad andare allo studio vestita da mignotta, e lui era diventato un dottore maiale. Sembrava sempre di essere su un set porno visto che lo facevamo sempre in mezzo ad attrezzi medici, lettini e ausulii ortopedici. Io arrivavo apparentemente vestita normale, anche perché certe volte c’erano ancora dei pazienti, poi sotto mettevo i completini sexy oppure addirittura niente se c’eravamo messi d’accordo così. In tutto questo io mi ero completamente dimenticata di Mario, e non avevo alcuna remora perché la cosa mi piaceva in modo particolare. Ricordo che una sera andammo nella stanza del ginecologo che divideva lo studio con lui e giocammo al dottore e la paziente. Mi fece mettere le gambe sul divaricatore e dopo avermi esplorato ben bene con le dita, scopammo così (una di noi disse che era una delle sue fantasie erotiche). Poi però è finita quando una sera la segretaria dopo avermi squadrato per bene, diede l’impressione al dottore di aver capito che succedeva dall’altro, per cui lui tornò a pensare come padre e mi chiese di fermarci. Per fortuna che di lì a poco sarebbe finita anche la riabilitazione alla mia povera schiena.
A questo racconto io e le mie amiche facemmo un applauso, anche perché una di loro un po’ più coraggiosa confessò che anche lei all’epoca aveva fatto un pensierino al dottore… e tutte abbiamo confermato, tra le risate generali.

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