La mia amica M. mi ha chiamato, in un caldissimo giorno di Agosto, chiedendomi se mi andava di andare con le, e il suo convivente,
sul fiume, molto vicino a casa loro, a prendere un po’ di sole.
Ho accettato subito volentieri anche sapendo che, proprio dove avevamo l’appuntamento, era una zona frequentata da
bisex, gay, esibizionisti e coppie scambiste. Ci ero gia andato qualche volta, per conto mio, ma senza vedere situazioni particolarmente eccitanti.
Quindi ho preso la mia moto e ho raggiunto il parcheggio più vicino all’area dove M. mi aveva detto che si erano messi.
Una volta parcheggiata la moto, ho chiamato la mia amica per chiederle dove si erano posizionati con precisione, visto che la lunga spiaggia e protetta da boscaglia e non sempre è facile trovare le spiaggette più frequentate.
Per evitare di girare a vuoto si è offerta di venirmi incontro, quindi l’ho aspettata al parcheggio.
Mi ha raggiunto in circa 10 minuti e, dopo averla salutata e baciata, in bocca, con vera libidine, ci siamo avviati verso la spiaggetta dove aveva lasciato il suo uomo.
Lungo il cammino le ho chiesto com’era il movimento, lei mi diceva che avevano visto solo dei gay e che era tutto molto tranquillo.
Avevo troppo voglia, lungo il cammino, una strada sterra di campagna, ho iniziato a toccarle le tette e il culo.
Ovviamente, viste le frequentazioni del posto, le mie manovre non sono passate inosservate e si è accodato a noi un singolo, in costume da bagno e con asciugamano in mano.
Abbiamo visto che ci seguiva, a me poco importava e anche a M. importava poco.
Avevamo troppa voglia di fare sesso, per questo, non appena adocchiato un sentierino che si inoltrava nel fitto del boschetto, vi ci siamo infilati dentro.
Dopo una 50ina di metri abbiamo trovato un angolo con della sabbia bella pulita e, protetti dalle piante, abbiamo iniziato a baciarci con più’ passione
Lei mi ha spogliato subito, ero ancora vestito in jeans e maglietta, mentre lei mi era venuta incontro con il solo costume da bagno.
Si è inginocchiata sulla sabbia e ha iniziato a succhiarmi, sempre come piace a lei, guardandomi negli occhi, facendomi capire con mugugni e sorrisini
quanto le piaceva il mio cazzo…il tutto con uno spettatore, il tizio che ci aveva seguito, molto discretamente, ci guardava da pochi metri e aveva iniziato
a masturbarsi, dopo essersi abbassato il costume da bagno.
Eravamo tutti e due sudati dal gran caldo e se ci fossimo rotolati nella sabbia ne saremmo usciti impanati come due cotolette alla milanese,
quindi abbiamo iniziato a scopare in piedi, cercando sostegno sulle piante vicine.
In quel momento il tizio che ci ha seguito si è fatto audace e ci ha chiesto se volevamo usare la sua salvietta.
Non abbiamo esitato e, ringraziandolo, abbiamo steso il salviettone sulla sabbia e abbiamo continuato come se niente fosse.
Il guardone oramai era vicinissimo a noi con il cazzo in mano, un gran bel cazzo se devo essere sincero.
Ai tempi M. non sapeva ancora della mia disponibilità alle avventure bisex (poi lo scopri’, ma dovrete aspettare il prossimo racconto per sapere come)
, per cui mi accontentati di scopare M. alla pecora, con questo cazzo a meno di un metro da noi.
Anche la mia sweet ne sembrava attratta, ma non gli disse nulla.
M. era in posizione pecorina, con il mio cazzo dentro, e me la stavo montando eccitato come non mai, morivo dalla voglia di dirle di prendere in mano il cazzo dello
sconosciuto o di prenderlo in bocca.
Mentre la montavo sentivo lo sconosciuto parlare, chiedermi se la stavo montando nel culo, se le sborravo dentro, se mi piaceva…avevo il suo cazzo a portata di mano
e di bocca, la tentazione era veramente forte…
La posizione a pecora, con le gambe incrociate, è da sempre la sua posizione preferita per venire, infatti da li a poco venne, ululando come al suo solito e
chiedendomi di sborrare insieme a lei, da li a poco sono uscito dalla sua figa, fradicia come non mai, e le sono venuto sul culo e sulla schiena.
Non oso immaginare che gran scopata avrebbe potuto essere se avessimo coinvolto lo sconosciuto, a me sarebbe piaciuto succhiare quel cazzo insieme ad M.,
mi sarebbe piaciuto vederla scopata in bocca da lui, avrei voluto tirare fuori il cazzo dalla sua figa per metterlo in bocca a lui, mi sarebbe piaciuto aiutare lo sconosciuto ad incularla, quel cazzo cosi’ grosso avrebbe fatto fatica ad
aprirsi la strada tra le sue chiappe!
Purtroppo per lo sconosciuto, che ci ha persino lasciato la salvietta per ripulire la schiena di M., ce ne siamo andati lasciandolo a bocca asciutta.
Dopo esserci ricomposti, abbiamo raggiunto la spiaggetta dove il convivente di M. ci aspettava, siamo arrivati in condizioni pietose, sporchi di sabbia sudati, accaldati, con ancora addosso l’odore del sesso.
Non so neppure se poi M abbia raccontato l’accaduto al suo uomo, eravamo talmente sconvolti che siamo andati a casa loro, tutti insieme, per una bella doccia e una bibita fresca, parlando del
più e del meno, come se fossimo un’allegra famigliola di ritorno dal mare.
Sulle rive del Ticino
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